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3 consigli per gli imprenditori che vogliono vendere aziende nel 2021

Private equity

I professionisti, specializzati nel campo degli investimenti e impiegati presso la Grant Thornton e la Prelude Growth Partners, hanno spiegato in che modo la ripresa dell’economia influenzerà il futuro degli imprenditori che cercano di vendere la propria società nel 2021.

3 consigli per gli imprenditori che vogliono vendere aziende nel 2021

Gli imprenditori che vogliono vendere la propria azienda nel 2021 potrebbero riuscire a trovare molti più potenziali acquirenti di quanto si potrebbe pensare. Mentre l’industria del private equity ha affrontato una battuta d’arresto all’inizio della pandemia, l’attività di investimento è in crescita dalla scorsa estate.

Durante il primo trimestre del 2021, infatti, le società di private equity del mercato medio degli Stati Uniti hanno completato 776 accordi per un valore combinato di 119,5 miliardi di dollari.

Le società di private equity, quindi, sono riuscite a segnare il secondo più alto valore di accordo trimestrale su record, superate soltanto dal Q4 2020, secondo la società di ricerca PitchBook.

L’incremento dell’attività di investimento, inoltre, dovrebbe continuare per il resto del 2021: ecco, allora, 3 consigli rivolti a tutti gli imprenditori che desiderano vendere la propria azienda.

Considerare più strategie di uscita

Sulla base delle informazioni diffuse da PitchBook, al pari dell’attività di investimento del private equity, sono notevolmente cresciute anche le acquisizioni da parte di acquirenti strategici.

Carlos Ferreira, partner amministrativo del private equity a Grant Thornton, nota che i fondatori che possono approfittare dell’attuale robusto ambiente delle società di private equity avranno probabilmente anche opportunità di uscita da acquirenti strategici.

“Ci sono molte più opzioni ora per le uscite rispetto a prima”, dice Ferreira.

Non avere fretta di vendere

Uscendo dalla pandemia, i brand che sono più allettanti per gli investitori sono quelli che sono riusciti a sostenere clienti appassionati, secondo Neda Daneshzadeh, co-fondatatrice della società di private equity Prelude Growth Partners.

Poiché l’attività di investimento del private equity dovrebbe rimanere forte nel 2022, inoltre, non c’è pressione per vendere immediatamente. Potrebbe essere una buona idea mantenere la propria azienda per rafforzare ulteriormente la fedeltà al brand dei clienti per una valutazione potenzialmente più grande.

Daneshzadeh sostiene che è più importante che mai per le aziende costruire e dimostrare che i loro marchi hanno un significato. “Un brand con la B maiuscola, specialmente uscendo dalla pandemia, costruisce fiducia e lealtà con i suoi consumatori”, dice Daneshzadeh.

“In definitiva, questo si traduce nella longevità dei marchi che crediamo continuerà a crescere”.

Scegliere il giusto partner di private equity

Se si decide di vendere una quota di minoranza o di maggioranza della propria azienda a una società di private equity, bisogna fare attenzione e scegliere quella che più si adatta alle singole esigenze. È probabile che si riceverà più di una offerta dalle aziende di private equity e scegliere il partner giusto è molto più che ottenere la valutazione più alta possibile.

“Sono le persone con cui stai collaborando e il loro stile fondamentale, e se c’è un adattamento”, dice la co-fondatrice di Prelude Growth, Alicia Sontag. Le aziende di private equity che hanno buone relazioni con le loro società di portafoglio possono aiutare a fornire risorse solide, migliorare la cultura aziendale e implementare una forte leadership.

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Scritto da Ilaria Minucci

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