3 scintille di futuro che raccontano un’Italia dall’energia infinita

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Anche quest’anno, come tutti gli anni, si è riunito il Consiglio Nazionale degli Ordini degli Ingegneri. Caserta, la sua Reggia ed il relativo patrimonio storico, artistico e culturale hanno fatto da palcoscenico a questo grande evento, sentito, voluto da un ordine professionale particolarmente importante per il Paese.

Ma quest’anno era diverso. Non era lo stesso convegno di sempre. Quest’anno c’è stata una potente novità (oltre i profondi interventi di Galimberti ed altri), un particolare cambio di marcia che mi ha colpito. Quest’anno c’è stato un concorso di idee, www.cniscintille.it. Fortissimamente voluto da un grande visionario, Gianni Massa, Vice Presidente del Consiglio Nazionale stesso. Ero in giuria, insieme agli amici Antonio Perdichizzi, Armando Di Nardo, Gaetano Fede e lo stesso Gianni Massa.

Questo concorso è una linea di confine, di frontiera, ha premiato idee nelle terre di cambiamento, multidisciplinari. Doveva premiare idee che portassero un cambiamento degli Ingegneri dentro gli Ordini ed insieme agli Ordini contaminazione con altre discipline. Dovevano essere idee che determinassero un impatto positivo sulla società.

Ho trovato tanti coraggiosi di tutte le età, uomini e donne impegnati nel contaminare nel farsi contaminare. Quasi 170 idee, quasi 500 partecipanti, tantissime le province italiane coinvolte, maggiore la partecipazione del sud, delle isole e del centro rispetto al nord (ma è chiaro che arriverà una maggior sensibilità anche degli altri Ordini il prossimo anno, passerà meglio la notizia della seconda edizione).

Ho visto gruppi multidisciplinari che ragionavano sulla società, sulla socialità, sull’ambiente, sull’acqua, sulle rinnovabili, sui rifiuti, sulla raccolta differenziata e così via.

Ho visto tanti ingegneri che interpretavano se stessi e la propria professione in maniera differente ed evoluta. Insomma ho visto tante idee che validamente proponevano soluzioni per problemi reali e concreti del Paese e delle sue storture.

Alla fine la giuria doveva selezionare tre vincitori come da bando. Ma la ricchezza era tale da dover fare almento 9 menzioni. Tutte hanno dignità d’esser perseguite come progetto d’impresa o di ricerca industriale (e per la verità anche altre fuori a questo primo giro). Rimando al sito del concorso per comprendere ed approfondire i temi (ad esempio quello sull’eliminazione del problema dei fumi della navi dentro i porti, quello su wearable technology per la prevenzione nella diagnosi del parkinson e così via).

Ho selezionato sereno e consapevole, come gli altri giurati. Sono stati i tre vincitori, le tre idee che hanno fatto breccia, non perché rappresentino mode, ma perché intercettato scenari plausibili e mondi produttivi necessari. Hanno vinto perché propongono tecnologie che aprono il cambiamento oggi per oggi, non per un generico futuro, tecnologie che impattano sul Rinascimento della manifattura e sulla sanità. Ha vinto il progetto Archimede capitanato da Amedeo di Marco con una nuova idea sulla tecnologia abilitante per la stampa 3D. Secondo è arrivato un progetto su una sedia rotelle le cui ruote sono scomponibili (al fine della più agevole e sicura trasportabilità). Terzo un progetto sulla robotica applicata alla cura dell’autismo nell’infanzia.Difficile trasmettere a parole la ricchezza e l’energia.Avrei voluto più premi da dare.Avrei voluto più tempo per stare con tutti loro e lavorare sulle loro idee.Avrei voluto ancora più idee.Lo farò da lunedì alla prossima edizione. Mi sono divertito.Enjoy innovation Avanti tutta!

PS: complimenti a Massimiliano e a StudioEsse per il management dell’evento, produzione degna di Sky!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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