360Capital è una Venture Capital che investe in imprese innovative deep-tech e digitali in tutta Europa. Guidata da un team di professionisti fra Milano e Parigi, ha oggi 300 milioni di euro di asset in gestione e un portafoglio attivo di oltre 50 aziende. Fausto Boni, General Partner, racconta a Think oltre 20 anni di successi e anche qualche insuccesso.
Come selezionate i progetti in cui credere?
Un insieme di tante cose. Interesse e potenziale della tecnologia e del mercato di riferimento certo, ma anche e soprattutto qualità del team di gestione attuale e in prospettiva futura.
Investire in una fase iniziale vuol dire aumentare l’esposizione al rischio. Come scongiurate questo rischio?
Non si scongiura mai questo rischio. È normale che almeno il 30% dei progetti si rivelino dei totali flop e non ritornino capitali. Importante in questi casi e contenere i danni e non continuare a investire all’inifinito somme sempre piu importanti. Il ritorno viene fatto dal 10/15 % dei migliori progetti su cui ci si attendo moltiplicatori di moltre 10X e anche più.
Oltre che dal punto di vista economico, in che altro modo supportate i progetti?
Aiutiamo nel business development attraverso il nostro network di contatti, nel recruitment di talenti e nelle discussioni relative a round di finanziamento ulteriori e M6A. Poi sta un po’ ai fondatori chiederci un aiuto quando pensa possiamo darlo.
Quali sono i casi di maggiore successo nel vostro portfolio?
Essendo nel settore da 20 anni fortunatamente ce ne sono diversi… menzionandone solo alcuni non farei giustizia ad altri.
E qualche insuccesso?
Tanti anche qui. Un esempio che ho ricordato di recente è stata una società francese di e-commerce di vini, partita nel 1998, troppo presto per quel mercato, con problemi enormi di logistica e di execution. Il market timing è sempre fondamentale: esserci troppo presto può essere altrettanto negativo che troppo tardi.
Qual è il progetto su cui vorrebbe investire e che ancora nessuno le ha proposto?
Il prossimo in cui investiremo! Scherzi a parte, noi selezioniamo macroaree di investimento e poi siamo a volte un po’ opportunisti se qualcuno ci propone nuove cose/settori, ma il centro dei progetti sono sempre i nostri imprenditori. Saremmo estremamente presuntuosi se pensassimo che le nostre idee sono migliori di quelle che ci vengono già proposte.