4 strategie supportate da esperti per gestire l’ansia

Gli esperti sono tutti d’accordo nel dire che l’ansia è un’abitudine, e come tutte le abitudini, è possibile spezzarla.

Ansia

Gli esperti sono tutti d’accordo nel dire che l’ansia è un’abitudine, e come tutte le abitudini, è possibile spezzarla.

Gli esperti parlano della gestione dell’ansia

L’imprenditore Gary Vaynerchuk una volta ha detto: “Mangia me..a per 48 mesi e mangia caviale per il resto della tua vita”. La citazione è diventata addirittura un poster. L’idea è che sacrificare tutto, comprese le preoccupazioni, per qualche anno è il modo giusto per avere successo con la propria startup. È anche vero, però, che l’ansia e lo stress nella gestione delle imprese sono difficili da gestire, ma dopo i primi anni scompaiono. Le preoccupazioni iniziali vengono sostituite da altre piano piano che l’azienda cresce, ma con il tempo si riesce a gestire meglio ogni situazione. Gli imprenditori, essendo così coinvolti finanziariamente ed emotivamente, sono il gruppo di lavoratori più ansioso.

Secondo uno studio dell’UCSF, gli imprenditori potrebbero essere più inclini alle condizioni di salute mentale rispetto alla popolazione in generale. Per questo è importante imparare a gestire bene l’ansia e lo stress.

L’ansia è un’abitudine

Gli imprenditori sono particolarmente soggetti a stati di ansia, perché hanno sempre qualcosa di cui preoccuparsi, tra cambiamenti di mercato, nuovi concorrenti, lanci imminenti ecc. Secondo il dottor Judson Brewer, psichiatra e professore associato presso la Brown University School of Public Health, l’ansia è un’abitudine, in grado di attivare determinati comportamenti continui. Uno degli atteggiamenti più comuni associati all’ansia è la preoccupazione. Il dottor Brewer dice che preoccuparsi dà alle persone l’illusione del controllo, ma in realtà è controproducente. “C’è questo errore di correlazione che il nostro cervello presume sia una causalità… Potremmo essere preoccupati.

Potremmo trovare una soluzione, ma ciò non significa che le preoccupazioni ci abbiano spinto a trovare una soluzione. E ci sono molte ricerche che mostrano che quando ci preoccupiamo, in realtà restringiamo la nostra attenzione, dove non possiamo effettivamente pensare in modo creativo” ha dichiarato.

4 strategie per gestire l’ansia

Per mantenere il proprio pensiero lucido e acuto e le preoccupazioni nascoste, ci sono alcune strategie supportate da esperti per combattere l’ansia:

  1. Sfida la connessione causale: siete consapevoli di essere preoccupati, ma invece di continuare il ciclo di abitudini è meglio prendersi un momento per considerare se quelle preoccupazione portano a risultati significativi. Il dottor Brewer ha spiegato che bisogna capire se il nostro cervello sta creando false connessioni causali.

    Se pianificare vi fa preoccupare, potreste provare a comportarvi in modo contrario, così da capire quale modo è più gravoso per voi.

  2. Traccia i tuoi cicli di abitudine: anche se non riuscite subito a cambiare il vostro atteggiamento, riconoscere i fattori scatenanti è un punto di partenza. Non tutto lo stress è negativo, ma dovrete riconoscere i fattori scatenanti per riuscire a gestirlo e capire quale piano attuare per mandare via l’ansia.
  3. Pratica la consapevolezza di te stesso: gli esperti raccomandano di provare una pratica regolare per coltivare la consapevolezza di sé, per evitare di sintonizzarsi solo quando l’ansia è già partita. Trish Potter e Kathleen Stetson della Sloan School of Management del MIT hanno ipotizzato che “se gli imprenditori capissero di più i meccanismi di se stessi potrebbero fare scelte personali migliori di fronte allo stress quotidiano”. Hanno introdotto un piano di consapevolezza che prevedeva di notare i pensieri, i sentimenti e le sensazioni, etichettarle, riflettere sui modelli nel tempo e fare scelte basate sull’autoriflessione. Un importante avvertimento dell’esperimento: Cotter e Stetson non hanno richiesto ai partecipanti di iniziare una pratica di autoconsapevolezza. “Abbiamo semplicemente presentato i vantaggi supportati dalla ricerca e mostrato loro come è stato possibile integrarli nella loro giornata già ricca”.
  4. Mirare abbastanza bene: quando vi accorgete di essere ossessionati dal raggiungimento della perfezione dovrete chiedervi se meno sforzo, e meno stress, potrebbe portare più o meno risultati. “Se riusciamo a trovare quel punto debole in cui svolgiamo un lavoro abbastanza buono, che per la maggior parte di noi è un ottimo lavoro per i nostri capi o altro, i nostri capi saranno molto più felici” ha spiegato Brewer. Se la vostra ossessione porta a risultati uguali o leggermente migliori, è meglio dedicare la propria energia al proprio benessere o ad altri progetti.

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Scritto da Chiara Nava

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