Ho finito di fare il presepe. Quest’anno ho messo cinque casette distrutte dal terremoto, quattro container, un centro d’accoglienza per migranti, un carcere, cinquantacinque banche.
Ho messo tante statuine di disoccupati, di precari. C’è sempre il solito clochard sulla panchina al freddo.
Nella piazzetta del presepe ho piazzato tanti figuranti che protestano. Il bue e l’asinello per quest’anno faranno a meno del fieno, bisogna tirare la cinghia.
Non ho potuto mettere Gesù Bambino perché Giuseppe e Maria non arrivano alla fine del mese e i loro genitori non possono più aiutarli.
Ci sono anche 1500 Re Magi rigorosamente in auto blu.
C’è il palazzo di Re Erode: dentro ci ho messo i volti di chi quest’anno non mi ha fatto gli auguri perché sa di avermi fatto del male.
Per fortuna ho ritrovato la vecchia stella cometa: e’ poco illuminata ma riesce ancora a segnare la strada della speranza affinché non resti mai indifferente.
Buon Natale!