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5 startup che avremmo dovuto fare noi italiani

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Tutti conoscono il famoso acceleratore di impresa 500startups fondato da Dave Mc Clure, un tipo che descrive se stesso come un “Super Angel Investor”. Il 17 luglio 2012 si è tenuta una giornata dimostrativa aperta al pubblico dove l’ultima classe di aziende supportate da Dave ha presentato i propri progetti. Ritengo valga la pena soffermarsi su alcuni di questi.

La prima azienda sulla quale vorrei richiamare la vostra attenzione si chiama Chalkable: insieme a molti altri, questo progetto ha l’ambizioso obiettivo di risolvere i problemi legati al complesso mondo dell’istruzione. La cosa che mi ha veramente colpito è che questa startup è stata sviluppata in un contesto dove l’utilizzo diffuso delle tecnologie nel mondo della scuola è già una realtà. Ecco perché è nata l’esigenza di creare un sistema di controllo e di gestione delle diverse applicazioni utilizzate da studenti ed insegnanti.

Chalkable ha creato un sistema per trovare, comprare e distribuire con semplicità le diverse applicazioni di interesse didattico (come ad esempio BioDigital, Khan Academy o Class Dojo) all’interno di un istituto scolastico. Attualmente il suo modello prevede un contributo di 10 dollari all’anno per ogni studente. Ci sono già 50 scuole che hanno deciso di adottare il sistema a partire dall’autunno del 2012 oltre alle tre scuole che hanno partecipato con grande soddisfazione al beta test.

Fino ad ora sono stati impiegati 150mila dollari e i tipi di Chalkable ne cercano altri 200mila per sviluppare il loro progetto.

Un‘ altra azienda che mi ha colpito si chiama Bluefields: il suo obiettivo è quello di aiutare in modo pratico chiunque voglia organizzare e gestire un gruppo sportivo.

Come? Semplificando la vita dei membri delle diverse squadre grazie alla lezione appresa dall‘utilizzo intensivo dei social media. Il sistema, pertanto, non offre solamente le funzionalità di pura comunicazione ed organizzazione ma anche, ad esempio, la condivisione delle fotografie, disponibile sia tramite web che tramite mobile.

Inoltre sono state fatti degli accordi commerciali con aziende del calibro di Puma e Gatorade per lo sviluppo di applicazioni esclusive all’interno della piattaforma. Nella fase beta di sette settimane Bluefields ha aggregato 3000 squadre per un totale di 36000 sportivi.

Gli amici di CardFlick si sono cimentati in una impresa apparentemente disperata: creare una applicazione alternativa per la gestione dei contatti! Keton Anjara – che abbiamo visto fare un bellissimo pitch anche al TED – parla della sua applicazione dicendo: “Come Instagram ha sgominato le altre applicazioni fotografiche, CardFlick rimpiazzerà la vostra applicazione di gestione dei contatti!”.

L’applicazione vi consente in maniera molto semplice di pubblicare il vostro biglietto da visita virtuale, con ampi livelli di personalizzazione, e di raccogliere quelli dei vostri contatti. Non ci credete? Non vi resta che scaricare e provare l’applicazione (per il momento disponibile su AppStore) e verificare se stiamo effettivamente parlando di una rivoluzione nella gestione della rubrica. Personalmente credo che ci siamo molto vicini.

Una idea geniale per la sua semplicità è quella presentata da Groupiter, che si preoccupa di aggiungere a DropBox la dimensione conversazionale. Lo fa partendo dal fatto che ormai DropBox ha raggiunto una diffusione rilevante sia tra i consumatori che tra le aziende. Tutttavia, si avvale di un sistema di notifiche tutto basato su posta elettronica. Groupiter propone invece un sistema di notifiche pensato su finestre popup e su conversazioni persistenti tra utenti centrate su file o sui folder condivisi. Per il futuro è prevista l’ integrazione con Google Drive e con Adobe Creative Cloud.

Ancora all’ insegna della semplicità troviamo Wanderable che basa il suo successo sul fatto che, anche in tempo di crisi, un matrimonio è un evento che continua a generare un discreto volume di affari. Soprattutto considerato il fatto che i novelli sposi preferiscono vivere una esperienza indimenticabile durante il viaggio di nozze piuttosto che riempirsi la casa di incresciosi soprammobili.

Comprendo molto bene queste scelte, perché io mi sono comportato in questa maniera quando mi sono sposato. Allora, avrei apprezzato un sistema che mi consentisse di raccogliere le donazioni degli amici per supportare il viaggio della mia vita ma, soprattutto, che mi consentisse di dare in maniera facile e simpatica dei feedback, sia per ringraziare che per condividere l’esperienza. Wanderable prevede di evolvere e fornire supporto a molti alti tipi di eventi, dai compleanni alle feste di laurea. Tanti auguri!

Vi racconto queste storie perchè, troppo spesso, le idee che mi vengono presentate patiscono di uno sforzo eccessivo di originalità e non trovano un mercato adatto al loro consumo. Io credo che tutte queste aziende abbiano invece delle concrete possibilità di successo. Soprattutto perché sono progetti legati ad un mondo nel quale la tecnologia è già diventata pervasiva. Le persone, infatti, cominciano a chiedere strumenti che consentano di usare tecnologie mobile e internet di cui dispongono quotidianamente. L’ultima considerazione che faccio è che sono tutte iniziative che avrebbero potuto intraprendere dei giovani italiani e mi auguro che in futuro sia così!

Milano, 23 luglio 2012MARCO ZAMPERINI

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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