In Francia, nella zona della Jura, da quindici anni si tiene un’asta davvero molto interessante, almeno per coloro che amano i vini “gialli” francesi e desiderano conoscere i vigneti locali per assaporarne i nettari sacri. E così è stato anche per il 2011. Infatti, il 5 e 6 febbraio scorso si è svolta, ad Arbois, l’Asta del vino giallo che, per questa edizione, ha registrato il record di presenze con 60.000 visitatori.
Il vino giallo del 1774 che costa 57mila euro
Non è l’unico record questo, però, a contraddistinguere l'”annata” del 2011 visto che, durante una battuta d’asta, è stata venduta una bottiglia di vino imbottigliata all’epoca di Luigi XVI, sì proprio il Re. E la preziosa bottiglia ha, infatti, la bellezza di 237 anni. Niente male, considerando tutti gli accadimenti storici cui questo oggetto è riuscito a passare indenne (Rivoluzione francese compresa!). Anno 1774, quindi, la bottiglia sarebbe stata ricavata da una vigna appartenente al Re e prodotta dal’enologo Anatoile Vercel (1725-1786), nella cui cantina di famiglia poi, per otto generazioni, sarebbe stata conservata.
Fino a quando, un bel giorno, ad Arbois, in questa asta dedicata alla promozione del tipico vino giallo della zona, davanti ad un folto pubblico di estimatori, lo svizzero Pierre Chevrier sarebbe riuscito ad aggiudicarsi il prezioso lotto, sottraendolo ad un antagonista francese.
Il tutto partendo dalla cifra di 5.000 euro, per arrivare al prezzo finale di 57.000 euro. Cifra non trascurabile ma doverosa, per gustarsi questo nettare dal colore ambrato dal sapore di noci, spezie, curry, cannella, vaniglia e frutta secca, a quanto dicono i 24 professionisti che, nel 1994, si sono gustati una bottiglia del lotto presso il Pécauld Chateau, sempre ad Arbois.
L’organizzatore dell’Asta Badoz Bernarnd, orgogliosamente, ha dichiarato che finalmente anche il vino giallo è entrato nel circuito dei grandi campionati del settore vinicolo.
Il Presidente della Commissione d’asta, Bernard Pujol, ha invece affermato che questa vendita, che non pensava avrebbe superato il valore di 30.000 euro, è il risultato di 15 anni di sforzi per fare conoscere al mondo i vini della Jura.
La produzione di bottiglie di questa regione è piuttosto modesta, circa 80.000 ettolitri, ma i vini che ne derivano – maturati in botti di rovere per tre anni e sei mesi, prima di essere imbottigliati in clavelin da 62 cl – sono di altissima qualità tanto da guadagnarsi, a ragione, il soprannome di “vini dei re o re dei vini“. Questi, secondo il fortunato compratore, «sono finalmente da collocarsi accanto ai vini di Bordeuax e Borgogna, di gran valore. Questa bottiglia del 1774 è un vero e proprio pezzo di patrimonio francese ed europeo». Chevrier ha poi aggiunto che si gusterà presto la preziosa bottiglia, dal collo lungo, corpo panciuto e capacità di 87 cl. Siamo certi che sarà un brindisi davvero “storico”.