8 regole d’oro della comunicazione che valgono oggi sui social media

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Mi sono chiesto spesso cos’avrebbe scritto David Ogilvy, se si fosse trovato a fare pubblicità tra Facebook, Twitter e YouTube.

“Confessions of an advertising man” fu scritto nel 1962, e nella ristampa di 25 anni dopo il buon David si preoccupava di avvertire i lettori sulle affermazioni che nel frattempo erano diventate anacronistiche.

Ed ecco perché mi sono immaginato un Ogilvy redivivo, pronto a riattraversare le sue più famose citazioni e a riscriverle, per attualizzarle rispetto ai nuovi scenari di marketing, comunicazione e creatività pubblicitaria all’interno dei quali siamo inseriti.

Cominciamo dalla più famosa:

“Il consumatore non è uno stupido, è tua moglie.” Ed ecco come potrebbe essere parafrasata oltre mezzo secolo dopo:

Il consumatore non è uno stupido, è su Internet.

Vado avanti con questo innocuo divertissement domenicale e mi ritrovo a contatto con la stessa saggezza di qualche decennio fa, solo un po’ più digitale.

“Quel che si dice è molto più importante di come lo si dice.”

Quel che si dà è molto è più importante di quello che si dice.

“Non scrivete mai un annuncio che vi vergognereste di mostrare alla vostra famiglia.”

Non scrivete mai un annuncio che vi vergognereste di mostrare sui vostri social network.

“Se una campagna pubblicitaria non viene costruita intorno a una grande idea è destinata a fallire.”

Se una campagna pubblicitaria non viene costruita intorno a un grande ideale è destinata a fallire.

“Headlines di dieci parole vendono più di quelle brevi.”

Headlines di dieci parole, vendono più di un hashtag a casaccio.

“Più fiducia la gente ha in voi, più compera.”

Più fiducia la gente ha in voi, più alta sarà la vostra reputazione.

“In un’epoca in cui la pubblicità televisiva è spesso un elemento determinante nell’elezione del Presidente degli Stati Uniti, “la propaganda disonesta è altrettanto biasimevole dei brogli elettorali.”

In un’epoca in cui Internet è spesso un elemento determinante nell’elezione del Presidente degli Stati Uniti, la strumentalizzazione dei dati è altrettanto biasimevole dei brogli elettorali.

E infine quella che ritengo essere la frase più importante per un creativo:

“If it doesn’s sell, it isn’t creative”.

Ecco, questa possiamo non tradurla e non parafrasarla, perché vale ancora oggi, ancora di più, su Internet e fuori,

Se non vende, non è creativo.

Fonte: Medium

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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