Mettere il cittadino al centro e trasformare la Pubblica Amministrazione in piattaforma facilitante sono gli obiettivi della nuova rete civica bolognese Iperbole, un servizio lineare e intuitivo, costruito su tre pilastri: uno spazio informativo e istituzionale, uno personalizzato coi servizi comunali online e una piattaforma collaborativa di comunità.
Se parlassimo in inglese, il senso sarebbe immediato perché, nell’era dei social media, a Bologna abbiamo scelto di progettare un civic network
La storia inizia nel 1994 quando Iperbole – prima rete civica in Italia e seconda in Europa – diede l’accesso Internet ai cittadini. Ora nel 2014, ci siamo chiesti: “Cosa dovrebbe fare sul web una Pubblica Amministrazione”? Dopo un percorso di codesign interno ed esterno, mappando esigenze e flussi istituzionali e della città, il Comune di Bologna ha scelto di dare a ogni cittadino uno spazio digitale gratuito e pubblico, accessibile da pc, tablet e smartphone attraverso un’identità digitale unificata.
La nuova rete civica Iperbole è suddivisa in tre aree: Comune con informazioni su attività istituzionali e politiche, “cantieri”, per rendicontare i grandi progetti con mappe e linguaggio “friendly”; servizi online con servizi dedicati a cittadini e imprese che potranno così rapportarsi in modo diretto e semplificato con la PA, le scadenze amministrative, uffici e propri dati; comunità, dedicato ai cittadini e ai progetti in corso, uno spazio di consultazione, partecipazione e collaborazione.
L’area Comune della nuova Iperbole di Bologna
Accedere alle informazioni e ai servizi pubblici, creare un blog o descrivere un progetto, partecipare a una consultazione o cogestire un bene comune: Iperbole, la rete civica di Bologna, diventa prima in Europa luogo collaborativo non solo tra cittadini e Pubblica Amministrazione, dato che accelera e facilita le relazioni orizzontali senza intermediazioni, ma tra cittadini.
Vogliamo aumentare il capitale sociale facilitando le connessioni tra comunità e persone, in base a interessi, luoghi, passioni, eventi, bisogni e competenze. Come un motore di ricerca, vogliamo mettere i cittadini in condizione di poter attivare nuovi “legami civici”: perché non segnalare, ovviamente a chi è interessato, la nascita di una social street nella zona di residenza oppure un evento, un bando, un progetto su un tema che il cittadino ha dichiarato di proprio interesse?
È chiaro che siamo solo all’avvio di un nuova ed inedita fase per la Pubblica Amministrazione, che ha bisogno di nuovi ruoli e figure e funzioni, servono community manager e cura delle relazioni, con alla base un’idea di comunità.
Una comunità che ciascuno contribuisce a costruire
Non si tratta solo di una piattaforma ICT infatti; per avere un profilo personale all’interno della comunità Iperbole, è necessario loggarsi attraverso i social network, oppure con FedERa (sistema di autenticazione della Regione ER) ed accettare una “Carta di comunità” che delinea ambiti, valori, diritti e doveri.
Con più punti wi fi in città, arrivando ad una copertura 24 ore su 24 e senza password, raggiungendo 500 connessioni contemporanee in Piazza Maggiore – record europeo per un wifi pubblico – con la fibra ottica che collega scuole e teatri e il processo avviato anche per mettere in rete imprese e case, raggiungendo ora gli obiettivi europei del 2020, i quasi 3 milioni di visitatori nel 2014 e oltre 20.000 follower su Twitter, la nuova rete civica bolognese è parte di un ecosistema digitale ampio volto ad esprimere e dare valore anzitutto ad una nuova idea di laboratorio cittadino per sperimentare nuove forme di cittadinanza.
Un’area della nuova Iperbole di Bologna
Al momento abbiamo lanciato la sfida con una navigazione autenticata e una “esperienza utente” personale, interattiva e comunitaria.
Siamo consapevoli che Iperbole si alimenterà solo supportando i comportamenti informali già esistenti nel tessuto sociale della città: abbiamo disegnato una piattaforma abilitante, rilasciando il codice riusabile da tutti, ma sappiamo che il 2015 sarà centrale per l’esito del progetto.
Dovremo co-progettare sviluppi giorno dopo giorno, perché ora Iperbole è solo la base infrastrutturale: stiamo scrivendo qualcosa di inesplorato per un Comune, di cui possiamo solo intravedere gli esiti, ma il fatto che da ieri ogni cittadino possa avere dalla Pubblica Amministrazione uno spazio civico online – dal quale potrà accedere alle informazioni e ai servizi pubblici che lo riguardano, con una piattaforma per aumentare il capitale sociale e valorizzare i beni comuni – è già una piccola rivoluzione.
Riuscirà Iperbole ad “educare” i cittadini ad un uso civico del web, andando oltre like e selfie e a diventare un progetto guidato dalla sua comunità? A Bologna ci stiamo provando con uno spazio digitale metropolitano e collaborativo.
MICHELE D’ALENA*
*Michele D’Alena è social media strategist del Comune di Bologna