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A Cosenza il primo distretto tecnologico italiano di cyber security

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Francisco arriva con il passo svelto e il sorriso stampato sul volto al nostro appuntamento, un meeting informale davanti a un caffè per monitorare l’avanzamento dei progetti su cui sta lavorando e stabilire nuovi obiettivi. Argentino, nato 25 anni fa a Pinamar, una delle più belle città costiere sull’Atlantico, Francisco Spadafora è un talento della progettazione informatica, uno degli oltre duecento dipendenti del centro di Ricerca e Sviluppo di NTT Data Italia, che come amministratore delegato dell’azienda ho l’orgoglio di guidare. È una delle persone che mi ricordano di quanto formidabile sia il nostro paese.

La prima volta che l’ho incontrato, mi raccontò che una volta laureato aveva di fronte due strade: iniziare un dottorato di ricerca all’Università di Oxford o lavorare nel nostro centro R&D di Cosenza.

Mi riempie di gioia quando mi spiega perché ha preferito la seconda opzione: “Questo è il posto ideale per creare qualcosa di importante. Un luogo dove l’asticella della sfida viene spostata sempre più in alto”.

COSENZA, PALO ALTO, TOKYO

Francisco è uno dei tanti stranieri arrivati nel nostro centro di ricerca e sviluppo – il primo Distretto tecnologico italiano della cyber security – attratti dalla possibilità di far diventare realtà i loro progetti. Da un sogno, o forse è meglio dire, da una visione, è nato anche questo centro. Quello che oggi è un grande polo dell’informatica è nato in un bilocale, con tre persone animate dalla stessa passione per l’innovazione. Quando nel 2001 iniziarono il loro percorso, mai si sarebbero immaginati che grazie ai loro progetti avrebbero convinto il management giapponese di NTT Data a scommettere su di loro, facendo diventare la sede di Cosenza uno dei tre centri mondiali della ricerca e sviluppo, insieme a Palo Alto e Tokyo.

Oggi nei corridoi dell’azienda si respira ancora quell’aria di futuro.

Qui i big data sono il pane quotidiano, l’Internet delle cose è realtà e parlare di automobili che si guidano da sole non ci fa sentire catapultati in Blade Runner.

Dopo il caffè ci raggiunge Giorgio Scarpelli, responsabile e anima del centro, una delle tre persone che lo hanno sognato e fatto crescere. A 52 anni è il più anziano del gruppo, qui l’80% dei ragazzi è under 30. Ogni volta che lo incontro mi travolge con le sue idee e proposte. Stamattina approfondiamo il lavoro sull’applicazione di Blockchain – l’architettura tecnologica dei Bitcoin – al campo dell’energia, per un futuro più pulito e sostenibile.

LA RETE DELLE AUTOMOBILI CONDIVISE

Discutiamo anche di un altro progetto a cui stiamo lavorando, una nuova infrastruttura tecnologica che consenta di superare il concetto di automobile di proprietà, sviluppando e ottimizzando le reti di car sharing per decongestionare il traffico e liberare gli spazi urbani dalle macchine parcheggiate.

Mentre mi parla vedo nei suoi occhi lo stesso entusiasmo che aveva quando ha dato vita al centro, quando è nato il distretto della Cyber Security, quando avviamo un nuovo progetto. Quello stesso entusiasmo che vedo negli occhi dei ragazzi che animano il centro. E mi ricordo le ragioni che ci hanno spinto a investire su questi giovani e sui loro progetti. Il loro entusiasmo è la garanzia che è possibile, grazie alle tecnologie, costruire un futuro migliore, più sicuro, più pulito, più efficiente, più sostenibile.

WALTER RUFFINONI

NTT Data Italia

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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