Quando Matteo Vignoli mi ha parlato del Food Innovation Program, un master tutto incentrato sui temi dell’innovazione applicata al cibo, ho aperto il cassetto dei sogni e ho tirato fuori OFFIcuCINA. ”Ecco! sembrava aspettasse proprio questa chiamata”.
Se si immagina un laboratorio che stimoli e assecondi quella cultura del saper fare tipica della tradizione artigianale e popolare, a cui si aggiungono nuove competenze e strumenti dell’era digitale, si mescola il tutto e si applica al tema del mangiare, allora potremmo trovarci di fronte ad OFFIcuCINA: un luogo nuovo dove il sapere si confonde con il sapore.
Credits: Francesco Bombardi
L’idea di uno spazio ibrido a metà tra officina e cucina prende corpo nel contesto di un programma promosso da Institute for the Future, Future Food Institute e Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria UniMORE, che metterà insieme docenti, ricercatori e imprese per parlare e tracciare nuove vie per la produzione, trasformazione, commercializzazione e cultura del cibo nell’anno di Expo 2015.
Con l’energia di Sara Roversi (You can Group), di Paolo Tegoni (wwlab) e Alessandro Schiatti (I love italian Food) si incominciano a costruire le fondamenta e, quando il Comune di Reggio Emilia e Reggio Emilia Innovazione aprono a nuove idee per animare i Musei Civici, si trovano i muri. Rnext e Riccardo Luna fanno da megafono per il lancio.
Così si delinea uno scenario di ricerca sui temi del cibo, dalla tradizione (con tutto quello che il nostro territorio è capace di esprimere) alla contaminazione con ambiti disciplinari e territoriali diversi
Il tutto al centro di una città della provincia emiliana che, con la nuova stazione dell’alta velocità, si trova ormai a 40 minuti da Milano e dal cuore di Expo 2015.
Sulla scia dell’esperienza di successo del Fab Lab reggiano e dei laboratori di ricerca dell’Università di Modena e Reggio, l’occasione è propizia per sperimentare una formula nuova di spazi di lavoro dove si mescolano le esperienze della cucina con le esperienze della ricerca universitaria, della fabbricazione digitale e dei makers.
Credits: Francesco Bombardi
Officucina metterà a disposizione di docenti, studenti e chiunque voglia partecipare alla ricerca non solo gli utensili tradizionali della cucina ma anche gli attrezzi da officina e le macchine e competenze che ritroviamo anche nei Fab Lab e Maker Space. Il tutto opportunamente ripensate per operare in modo specifico nell’ambito Food.
Ci saranno forni, friggitrici, impastatrici, frigoriferi, bombole di idrogeno, ma anche stampanti 3D per materiali edibili, laser cut, termoformatrici, macchine da taglio, componenti elettroniche per la personalizzazione e il controllo in remoto di macchine e prodotti
E poi ci sarà tutto quanto il necessario per progettare e costruire nuovi strumenti immaginando il futuro della produzione, trasformazione e consumo del cibo: su tutto questo il filtro del design thinking approach, con l’attenzione focalizzata sul potenziale sociale della ricerca e sull’esperienza: esperienza dell’osservazione, della sperimentazione, della collaborazione, della costruzione e dell’utilizzo-consumo.
Da qui gli studenti del Master “prepareranno le armi” per veloci incursioni nelle aziende che si occupano di Food Innovation, nei luoghi in cui si costruisce e si diffonde cultura, fino ai padiglioni di Expo 2015, per diventare veri e propri esperti in uno degli ambiti più affascinanti della nostra cultura che oltre al piacere dei sensi costruisce la speranza per un mondo migliore.
FRANCESCO BOMBARDI