Il 64′ del cantiere navale di Rosignano Marittimo, famoso per le sue imbarcazioni dal sapore old style, ma con soluzioni tecnologiche sempre innovative, è uno yacht dal design elegante ed esclusivo. L’orignalità, appunto, assieme alla grande affidabilità, è la cifra distintiva dei Cantieri Navali Abati Yachts.
«Ci sono dei vincoli che ci siamo imposti, spiega Carlo Ciuti, il “papà” di tutti i modelli Abati Yachts e che ha firmato anche questo progetto, «per quanto riguarda le forme di carena, sono di ispirazione fisherman Usa: stellate a prua e con la poppa aperta, con un gradiente angolare che diminuisce gradualmente fino ad arrivare intorno ai 10 gradi di deadrise. Ci sono infine i limiti che mi sono imposto io dal punto di vista estetico e funzionale.
Per esempio, la scelta di sfruttare altezze importanti, vantaggiose dal punto di vista dell’abitabilità e del colpo d’occhio interno: danno una grande sensazione di spazio oltre a dare volume. Ma per evitare l’effetto pilotina, come elementi verticali della sovrastruttura ho scelto davanti, un parabrezza molto inclinato e posteriormente le due potenze curve. E per evitare che la tuga fosse troppo allungata l’ho spezzata visivamente all’altezza del salottino prodiero».
Nella zona prodiera, appunto, si trovano un prensidole, un tavolino da pranzo ben riparato dagli sguardi indiscreti quando si ormeggia in porto, un divanetto coperto da una capote a scomparsa nel suo stesso schienale. Inoltre, tra tuga e cielino della cabina prodiera, grazie alla grande altezza, sono stati ricavati quattro gavoni per sistemare i cuscini.
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Un altro elemento degno di nota dell’Abati 64′ si trova a poppa, stiamo parlando del portellone dello specchio di poppa. Il pannello che chiude il box tender, infatti, svincolato da cerniere, si muove grazie ad un montante a U con fulcro remoto in grado di alzarlo anche rispetto alla plancetta di poppa, creando così una superficie in ombra che trasforma quest’area dello yacht in un beach club. Soluzione a cui rinviano anche i led inseriti nel montante, che tracciano un sentiero di luce capace di illuminare tutta la zona, dal piano di calpestio al trampolino, e persino l’acqua circostante.
Sottocoperta, gli spazi sono organizzati in maniera tradizionale, ma con elementi originali, che rendono questo modello assolutamente esclusivo.
È il caso della cabina armatoriale, che occupa gran parte degli interni, ed è dotata di un letto ruotato di 45 gradi a dritta, inclinazione ripresa anche dai listoni di wengé che compongono il pagliolato. Questa insolita sistemazione, non solo sorprende lo sguardo, ma dilata anche gli ambienti.
Gli interni, naturalmente, sono personalizzabili. In questo primo modello, in versione flybridge il ponte principale si compone della zona giorno, con salone e cucina, mentre la cambusa è nel locale tecnico del ponte inferiore. Lo yacht è dotato della cabina armatoriale, della vip cabin e di una cabina ospiti con due letti che si possono trasformare in un matrimoniale, mentre al quartiere equipaggio, a poppavia della zona armatoriale, si accede dal pozzetto.