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Accordo storico sulla biodiversità alla Cop16 di Roma

Un'intesa senza precedenti per la tutela della biodiversità, ma con molte incognite.

Rappresentazione dell'accordo sulla biodiversità a Roma
Scopri l'importanza dell'accordo sulla biodiversità raggiunto alla Cop16 di Roma.

Un accordo senza precedenti

Durante la Cop16 tenutasi a Roma, i delegati di oltre 190 Paesi hanno raggiunto un accordo storico per stanziare 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Questo finanziamento sarà destinato principalmente ai Paesi ricchi di biodiversità, in particolare quelli situati nelle aree intertropicali, che ospitano una vasta gamma di specie animali e vegetali a rischio di estinzione. L’accordo rappresenta un passo significativo nella lotta contro la perdita di biodiversità, un problema che affligge il nostro pianeta a causa dell’industrializzazione e dell’agricoltura intensiva.

Le responsabilità dei Paesi sviluppati

Un aspetto cruciale dell’accordo è l’impegno dei Paesi economicamente più avanzati a contribuire finanziariamente alla conservazione della natura nei Paesi emergenti. Questi Paesi, pur non ospitando una grande varietà di biodiversità, hanno storicamente contribuito alla sua perdita.

La distribuzione dei costi per la tutela della biodiversità è stata uno dei punti più delicati della discussione, poiché i Paesi ricchi di biodiversità si trovano prevalentemente in regioni con risorse economiche limitate.

Critiche e incertezze

Nonostante l’accordo sia stato accolto con entusiasmo, ci sono state anche molte critiche. Stefano Raimondi, responsabile biodiversità di Legambiente, ha definito l’intesa come un “accordo in chiaroscuro”, evidenziando i progressi ma anche le incertezze riguardo alla gestione dei finanziamenti, che saranno definiti solo nel 2028. Inoltre, l’assenza di obblighi formali per il Cali Fund, un fondo previsto per mobilitare risorse finanziarie dalle aziende che sfruttano i dati genetici, ha sollevato preoccupazioni sulla reale efficacia dell’accordo.

Il futuro della biodiversità

La Cop16 ha stabilito obiettivi finanziari ambiziosi, ma resta da vedere come questi verranno tradotti in azioni concrete.

Legambiente ha sottolineato che molte delle risoluzioni sembrano buone intenzioni già espresse in precedenti conferenze, senza un seguito tangibile. L’assenza dell’Italia durante i negoziati è stata un ulteriore motivo di preoccupazione, con richieste di un impegno più serio per rispettare gli obiettivi fissati dalla “Strategia Europea per la biodiversità 2030”.

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