Addio Rosetta, fine missione con gran finale in diretta streaming

scienze

Oggi sarà la giornata finale della missione Rosetta e tutti gli occhi saranno puntati sull’ultima spettacolare manovra della sonda. Prima di descrivere cosa farà la sonda nelle sue ultime ore operative, proviamo a capire come mai si sia deciso di porre fine ad una missione che ha cambiato il nostro rapporto con le comete. Da poco più di due anni Rosetta sta volando in formazione con la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko. L’ha intercettata il 6 agosto 2014 quando la cometa era ancora ben al di là dell’orbita di Marte e l’ha seguita nel suo avvicinamento al Sole, fino al punto di minima distanza il 13 agosto 2015, per poi continuare la corsa, questa volta in allontanamento. Se volete seguire del viaggio di Rosetta guardate questo bel simulatore del sistema solare messo a disposizione dall’Agenzia Spaziale Europea.

MANCA L’ENERGIA

Tutto si svolge nella profondità del sistema solare: adesso Rosetta è a 570 milioni di km del Sole e a 716 dalla Terra (che si trova dall’altra parte del Sole rispetto a Rosetta ed alla cometa). Sono distanze importanti, ben superiori alla distanza Terra–Sole, che è 150 milioni di km. Questo significa che Rosetta riceve meno di un decimo del flusso solare che riceviamo noi e i 64 metri quadrati di pannelli solari tra poco non saranno più in grado di fornire l’energia necessaria per fare funzionare gli strumenti e inviare i dati a Terra. Con il Sole che si allontana di 1 milione di km al giorno non si poteva aspettare molto più a lungo. La possibilità di ibernare la sonda, come era successo nel tragitto di andata, è stata scartata perché gli strumenti non sono più nuovissimi e due anni di attività in prossimità dell’ambiente polveroso della cometa ha ridotto la resa del monolocale di pannelli solari che sono l’unica sorgente di energia della sonda.

Dal momento che non c’era la ragionevole certezza che la sonda potesse sopravvivere al gelo dello spazio profondo per poi potersi risvegliare tra qualche anno, nel prossimo avvicinamento della cometa (che ha un’orbita di 6 anni) si è preferita una soluzione diversa.

Con la morte nel cuore, è stato deciso di porre un fine alla missione che ha suscitato tanto interesse nel pubblico anche grazie ad una sapiente divulgazione che ha umanizzato Rosetta e Philae facendoli diventare protagonisti di un godibile cartone animato a puntate disponibile nel sito e che ho riassunto in queste poche pagine.

La sonda non verrà semplicemente spenta, verrà fatta posare sulla superficie della cometa

Ma la fine di Rosetta non passerà inosservata. Il centro di controllo ESOC di Darmstadt (ESOC per ESA Space Operation Center) ha pensato a un epilogo spettacolare.

La sonda non verrà semplicemente spenta, verrà fatta posare sulla superficie della cometa in modo che gli strumenti possano riprendere, fino alla fine, immagini sempre più ravvicinate. Un’occasione unica per realizzare un accometaggio in diretta streaming che sorvolerà una zona di particolare interesse della cometa bitorzoluta dove sono stati localizzati dei veri e propri pozzi dai quali sono stati visti uscire getti di gas e polveri. L’avvicinamento durerà ore perché la gravità della cometa è minuscola e Rosetta procederà tranquillamente verso il suo appuntamento con la storia trasmettendo foto sempre più dettagliate e analizzando il gas a quota sempre più bassa. L’impatto è atteso per le 10:40 tempo Universale, 12:40 da noi, ma ricordiamoci che bisogna aggiungere il tempo di transito del segnale che impiegherà 40 minuti per raggiungerci. In attesa della diretta streaming, ci possiamo preparare con una bella simulazione della discesa.

La sonda diventerà un silenzioso monumento a se stessa e alla squadra fantastica di scienziati e tecnici che ha portato a termine questa bellissima missione

Prima di appoggiarsi sulla superficie della cometa, dove presumibilmente la sonda verrà danneggiata, il trasmettitore radio verrà spento e la sonda diventerà un silenzioso monumento a se stessa e alla squadra fantastica di scienziati e tecnici che ha portato a termine questa bellissima missione della quale tutti noi europei dobbiamo essere fieri. Un pezzo di tecnologia europea ha fatto quello che nessuno aveva mai osato immaginare: seguire, studiare, annusare una cometa per due anni, fare atterrare un piccolo lander che, nella sfortuna, è riuscito ad inviare risultati importanti. Abbiamo potuto apprezzare a fondo la sfiga di Philae quando, poche settimane fa, lo abbiamo finalmente localizzato incastrato in un crepaccio dal quale usciva solo una delle zampe. Il dramma di Philae atterrato, perso, lungamente cercato, brevemente ritrovato e poi perso definitivamente ha aggiunto un pizzico di suspense che fa la differenza tra la routine e la leggenda.

Oggi Rosetta sarà protagonista di un gran finale e, oltre a seguirlo dal vero, vi consiglio di vederlo nella versione cartoni animati che è veramente ben fatta.

PATRIZIA CARAVEO

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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