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Zes Unica: al via le adesioni, scadenza al 12 luglio

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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale del 17 maggio 2024, le aziende possono finalmente accedere alle agevolazioni per la Zes Unica. Si tratta di un’opportunità senza precedenti per le imprese che operano o intendono insediarsi nelle regioni del Mezzogiorno, perché dà accesso a un credito di imposta fino al 60% per investimenti in beni strumentali. Stimolando la crescita economica e lo sviluppo di attività produttive in aree strategiche.

Per accedere alle agevolazioni previste dalla Zes Unica, è necessario seguire una procedura ben definita, che resta attiva solo fino al 12 luglio 2024. In particolare, è richiesta la comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle spese ammissibili sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 e di quelle previste fino al 15 novembre 2024.

Il Decreto Ministeriale stabilisce i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta, specificando che le imprese devono utilizzare il modello di comunicazione approvato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e seguire attentamente le istruzioni per poter beneficiare degli incentivi. È fondamentale che tutte le spese comunicate rientrino tra quelle ammissibili e che l’investimento complessivo sia di almeno 200.000 euro.

Una volta presentata la domanda, il contributo sarà ripartito a seconda delle richieste ricevute. Entro dieci giorni dal termine per la presentazione delle comunicazioni, sarà emanato un provvedimento che individua la percentuale di agevolazione spettante. Dal giorno successivo, il credito d’imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione presentando il modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Per supportare l’utente nell’accesso ai benefici, alcuni portali hanno creato delle FAQ Zes Unica.

Ma chi può presentare domanda? Le agevolazioni della Zes Unica sono destinate a tutte le imprese che operano o intendono insediarsi nelle aree del Mezzogiorno ricomprese nella zona economica speciale. Questo comprende le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il credito d’imposta è disponibile per le imprese di qualsiasi forma giuridica e regime contabile, con alcune esclusioni in fatto di settori. Non possono infatti accedere alle agevolazioni le realtà che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, dei trasporti (esclusi magazzinaggio e supporto ai trasporti), energetico, della banda larga, e nei settori creditizio, finanziario e assicurativo sono escluse dall’agevolazione.

Quanto agli investimenti ammissibili per la concessione del credito d’imposta, questi includono l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive esistenti o di nuova realizzazione nella Zes Unica. Sono compresi anche l’acquisto di terreni e la realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.

Il credito d’imposta è corrisposto in una misura variabile dal 15% al 50% dei costi sostenuti, a seconda della regione e del tipo di investimento. Per i progetti con costi ammissibili non superiori a 50 milioni di euro, le percentuali sono aumentate di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese.

Le agevolazioni per la Zes Unica sono quindi un’occasione molto allettante per le imprese; una grande opportunità per il rilancio economico del Mezzogiorno che dimostra un forte impegno nel promuovere lo sviluppo economico del Sud.

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