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Agli americani piace il software Italiano! Viamente parte per gli USA

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Abbiamo concluso questa settimana la nostra terza exit come dpixel. Una società americana ha acquisito Viamente, startup in cui avevamo investito un anno fa insieme a Boox. Viamente nasce dal lavoro di ricerca che Antonio Perini, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, aveva svolto durante l’Università: un algoritmo software per l’ottimizzazione dei percorsi logistici. Da questo stesso lavoro è nata anche Geomercato, un’altra startup – questa volta nel commercio elettronico – che che abbiamo supportato. Attualmente si trova nel portafoglio di Digital Investments, il fondo di venture capital di cui dpixel è advisor.

In sostanza, Viamente offre via Web un software che consente di ottimizzare le rotte di flotte sul territorio (i cosiddetti field services, un mercato enorme). La situazione classica è quella di una piccola o media azienda che ha alcune decine, centinaia, a volte migliaia di furgoni, auto o camion sul territorio che devono servire una lista di clienti per la consegna di un prodotto o servizio.

Attualmente la maggior parte di queste aziende utilizza una tecnologia molto old economy: una cartina sul muro con alcune puntine, l’ottimizzazione delle rotte viene fatta a naso comunicando con gli operatori sul campo via telefono, email o sms.

Con Viamente tutto questo viene rimpiazzato da un’interfaccia Web e mobile. Basta inserire gli indirizzi delle persone da raggiungere, i vincoli collegati (ad esempio “visitabile solo nel pomeriggio”), il numero dei vettori utilizzabili e fare clic. Viamente ottimizza tutti i percorsi, calcola le rotte migliori e consente così di risparmiare tempo, soldi, chilometri e benzina. Ma non basta: il software rende disponibili tutta una lunga serie di nuovi servizi avanzati (ad esempio la previsione precisa dell’orario di consegna, aggiornata in tempo reale) che erano stati appena sviluppati ed introdotti ai clienti.

Viamente è un servizio Web utilizzabile da aziende nei campi più disparati: piccole consegne, e-commerce, servizi di manutenzione ed assistenza, installatori di prodotti e servizi più diversi, forze vendita, eccetera. Uno degli aspetti più promettenti della startup riguardava proprio il fatto che ogni nuovo cliente apparteneva ad una nuova categoria merceologica, segnale dell’estensione vastissima del mercato potenziale che la società stava indirizzando.

Perini non ha inventato il software di ottimizzazione logistica: tecnologie di questo tipo esistono da diversi anni, specialmente nel campo delle grandi aziende e dei carrier di logistica. Ma l’idea di Antonio che abbiamo trovato molto convincente stava proprio nel fatto di rendere il servizio disponibile a chiunque, erogandolo via Web attraverso un’interfaccia semplice, utilizzabile facilmente da chiunque e direttamente integrata con Google Maps.

Il fondatore aveva avuto un’intuizione secondo noi vincente, quella di allargare il mercato rendendo disponibile a chiunque una tecnologia molto potente e sofisticata oggi nelle mani solo dei grandi operatori. Il tutto erogato via Web in tutto il mondo con un modello di business freemium (ovvero si può utilizzare gratuitamente il prodotto fino ad un certo limite, oltre al quale occorre abbonarsi e pagare un canone, tipicamente mensile). L’intuizione si è rivelata giusta, ma le cose non sono state facili.

Il successo di Viamente è da attribuire largamente alla capacità di Antonio di sviluppare un prodotto di eccellenza a livello mondiale e al suo talento imprenditoriale naturale.

All’inizio il pricing model di Viamente non funzionava, era complicato, difficile da comprendere e il livello di conversione degli utenti da gratis a premium non era per nulla soddisfacente. Così alcuni mesi dopo l’investimento abbiamo deciso di cambiare il pricing del prodotto rendendolo molto più semplice. La cosa ha funzionato e Viamente, dopo solo un anno dalla messa online, aveva già un migliaio di clienti in tutto il mondo. Una delle slide che più mi piacevano del suo pitch è quella in cui si vedono i clienti di Viamente, distribuiti in tutto il mondo in una schermata di Google Maps.

L’azienda aveva ormai quasi traguardato il break-even e stavamo incominciando a lavorare ad un round successivo (il classico round A), con l’idea di cominciare a scalare veramente il business, avendo ormai comprovato che il modello funzionava. Ma prima di poterlo concludere uno dei principali clienti del software, colpito dalla sua funzionalità, ha deciso di fare un viaggio in Italia per venire a capire meglio la situazione.

La società acquirente è un’azienda leader nel campo dei software services per la logistica, con punti di forza in alcuni segmenti particolari. Dopo aver acquistato le API di Viamente ed averle utilizzate con soddisfazione per diversi mesi, la società ha deciso di acquisire direttamente la startup aprendosi il mercato globale e tantissime altre categorie logistiche in cui non era assolutamente presente.

Alcune settimane fa ci ha presentato un’offerta a cui è stato difficile dire di no: 4,5 milioni di dollari in contanti per l’acquisizione del 100% di Viamente. Finita la due diligence, la proposta si è trasformata in un contratto definitivo concluso la scorsa settimana. Così, Viamente ha fatto le valigie per gli States. Non ricordo molte acquisizioni di aziende software Italiane da parte di player americani: l’ultima mi risulta essere stata Coderloop. A riprova che forse anche noi Italiani siamo bravi a fare il software. Ed oggi, grazie ad Internet, possiamo venderlo in tutto il mondo mentre creiamo posti di lavoro direttamente a casa nostra.

Startup, innovazione, tecnologia, Internet, sviluppo, posti di lavoro ad altissimo valore aggiunto. Anche in Italia tutto questo si può fare. Ma, d’altra parte, che ve lo dico a fare?

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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