“Domani andiamo in gita, ma non portate telefonini o tablet”.
Questo assurdo ritornello l’ho sentito ancora una volta nei giorni scorsi. La maestrina dalla penna rossa, abituata a libro e biro cancellabile, non si è accorta dell’utilità del tablet. Nella scuola italiana sembra che il tempo si sia fermato. Non ho mai visto un tablet su un banco. C’è sulla scrivania di qualche dirigente, c’è sulla mia cattedra ma sul tavolo dei bambini è ancora considerato un tabù. Eppure mi sarebbe