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Al Sud si può battere la povertà con l’innovazione tecnologica

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Con un’editoriale di Riccardo Luna, CheFuturo ha lanciato l’hashtag #ilsudsiamonoi, con l’obiettivo di raccontare le storie di tutti coloro che hanno deciso di innovare il Sud del nostro Paese.Tale iniziativa era stata proposta in seguito alla pubblicazione dei drammatici dati del Rapporto Svimez che, nel descrivere la dilagante diffusione della povertà soprattutto nel Sud della penisola, rendeva sempre più attuale il dibattito sulla cosidetta “Questione Meridionale”.

Forse non serviva di certo un autorevole studio per constatare l’esistenza di una vera e propria emergenza sociale dagli effetti devastanti soprattutto per le nuove generazioni: un italiano su tre è a rischio povertà e la Sicilia è la regione più colpita da questa grave piaga, poiché registra il più alto rischio di povertà (41,8%), nel contesto di un significativo divario tra le due macro-aree geografiche della penisola.

E poco conta che il rapporto successivo abbia fornito timidi segnali di ripresa.Da siciliano, che ha volontariamente deciso di non emigrare per contribuire concretamente al cambiamento della propria regione, mi aspettavo questi dati durissimi, anche se, in questo scenario, il principale rischio è quello di alimentare pericolosi luoghi comuni finalizzati a descrivere il Sud come un contesto geografico caratterizzato da un’endemica arretratezza irreversibile che, pertanto, giustificherebbe la povertà e la disoccupazione diffuse.Da subito mi sono appassionato al dibattito lanciato da CheFuturo e mi sono pienamente riconosciuto nelle motivazioni che ho percepito dalle numerose storie di innovatori che dedicano le proprie energie al miglioramento della qualità della vita del nostro Paese.Quando Riccardo Luna ha sollecitato l’impegno degli innovatori del Sud nella concreta realizzazione di progetti efficaci per il rilancio del nostro territorio, ho trovato ulteriori motivazioni nel progetto di vita che ho deciso consapevolmente di portare avanti.

Ho scelto di rimanere in Sicilia, sia per cercare di realizzare la mia stabilità professionale nel territorio in cui vivo, piuttosto che immaginare la possibilità di fare un’esperienza all’estero per ottenere maggiori opportunità lavorative, ma soprattutto per promuovere iniziative, attività e progetti finalizzati alla diffusione della cultura digitale, partendo dal presupposto che un territorio (come la Sicilia) potenzialmente ricco e fiorente, può essere innovato soltanto attraverso una valorizzazione effettiva delle tecnologie digitali.

Forte di questa motivazione, ho attivato il sito Dirittodiaccesso.eu, dedicato alla promozione e diffusione di iniziative, progetti e attività in materia digitale realizzate nel territorio, grazie al supporto volontario di Generazione Ypsilon, di cui sono presidente.

Il nostro progetto parte dal presupposto che soltanto attraverso l’innovazione digitale il nostro Paese può realizzare un graduale miglioramento.

Un miglioramento delle condizioni economiche, sociali e politiche esistenti, come peraltro dimostrano i periodici studi che evidenziano una diretta correlazione tra diffusione delle tecnologie digitali e crescita economica e produttiva (non è un caso che secondo il Rapporto DESI, pubblicato dalla Commissione europea il 24 febbraio 2015, l’Italia si colloca al 25º posto con un punteggio di 0,37, precedendo soltanto Grecia, Bulgaria) e recuperare quel gap provocato dallo “spread digitale” che secondo uno studio Censis lo costa all’Italia 3,6 miliardi all’anno. Secondo questi studi un’efficace valorizzazione delle tecnologie digitali permetterebbe di recuperare quasi 10 milioni al giorno da investire in reti e servizi innovativi.

L’attivismo civico di Generazione Ypsilon

L’azione di Generazione Ypsilon si realizza attraverso l’elaborazione di concreti casi di studio finalizzati a individuare le criticità esistenti nel settore digitale, proponendo possibili soluzioni, soprattutto in materia di OpenGov e Trasparenza online, e nell’elaborazione di proposte normative dirette al riconoscimento del diritto alla cittadinanza digitale. Motivo per cui siamo promotori della Petizione 0755/2013, per l’introduzione del diritto di accesso ad Internet nel Trattato europeo e del D.L. costituzione 874/2014 per il riconoscimento del diritto di accesso ad Internet nello Statuto della Regione Siciliana.

Una delle nostre ultime iniziative è stata lanciata con il primo Report sperimentale di monitoraggio dei bilanci pubblici riguardanti i 58 Comuni della Provincia di Catania (riferiti agli anni 2013 e 2014).Utilizzando i dati forniti dal sistema SIOPE, integrato dal portale soldipubblici.gov, abbiamo predisposto un concreto caso di studio avente ad oggetto il monitoraggio di dati pubblicamente accessibili, per promuovere un’azione di monitoraggio civico, finalizzata a sensibilizzare le amministrazioni locali, affinché si metta al centro del dibattito l’indiscusso valore dei benefici offerti dalle tecnologie digitali, nel contesto di una generale strategia di innovazione che può rappresentare un fattore decisivo per la crescita economica del Sud.

Credits: www.partitodemocratico.it

In questo modo, vogliamo essere direttamente promotori del cambiamento del nostro territorio, trasmettendo la nostra autentica e appassionata determinazione che serve a diffondere un’energia positiva indispensabile a garantire un graduale miglioramento delle Pubbliche Amministrazioni e dei sistemi burocratici, mediante azioni concrete per lo sviluppo tecnologico, evitando di cedere alla tentazione di un più comodo lassismo che impedisce o comunque rallenta la crescita del Sud.

Non è facile (non voglio nasconderlo): nel corso del tempo ho ricevuto tanti silenzi, incomprensibili prese di distanza, che costituiscono i principali ostacoli alla diffusione generale dei benefici offerti dalle tecnologie digitali.Tuttavia, non mi sono mai arreso di fronte agli ostacoli, continuando a portare avanti questo progetto con impegno, dedizione e passione, per contribuire ad alimentare una nuova visione innovativa per la Sicilia.Investire in OpenGov, OpenData, e-Gov può rappresentare la soluzione più efficace per trasformare la Sicilia (ed in generale l’Italia) in una vera oasi digitale, conforme alle pratiche virtuose che si registrano nel panorama europeo.

*ANGELO ALÙ

Palermo 18 Novembre 2015

*Presidente Generazione Ypsilon e promotore di Dirittodiaccesso.eu

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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