La polizia messicana ha organizzato un’asta di beni di lusso alquanto particolare. Gli oggetti compresi nel bando sono infatti tutti appartenuti alle organizzazioni di narcotrafficanti che operano nel Paese sudamericano. I beni all’asta sono stati confiscati nel corso degli anni dagli inquirenti, che adesso hanno deciso di monetizzare. Le autorità sperano di raccogliere diversi milioni di dollari.
L’evento, che intende diventare annuale è organizzato dall’Administration and Disposal Service (SAE) ed è aperto al pubblico. Tra gli oggetti proposti ci sono elicotteri, yacht, gioielli, vini e altri beni pregiati che erano nella disponibilità dei narcos al momento del loro arresto, oppure che sono stati confiscati dalla Polizia, la quale ha identificato prestanomi riconducibili alle organizzazioni criminali messicane che detengono ormai il monopolio del traffico di droga in vaste aree del pianeta e che quindi hanno accumulato somme di denaro elevatissime, che investono spesso in beni di lusso.
Il giro d’affari dei cartelli sudamericani è stimato intorno ai 40 miliardi di dollari l’anno.
Per rendersi materialmente conto della fortuna accumulata dai narcos, basti pensare che i pezzi proposti nell’asta in 59 lotti sono all’incirca 12 milioni. Tra quelli di maggior valore, figurano gioielli di alta fattura come un orologio Piguet d’oro con base d’asta di 70.000 dollari, oppure un anello con 32 diamanti incastonati da 14 carati, del valore stimato di 40.000 dollari. E poi collane, cristalli e pietre preziose: diamanti, zaffiri e rubini.
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Non mancano infine mezzi di locomozione di tutti i generi: due elicotteri, tre jet executive, diversi yacht e dozzine di automobili. Tra i pezzi più strani, una serie di armi che comprendono pistole e mitragliatrici, completamente placcate d’oro.
Oltre ad aggiudicarsi pezzi di indubbia qualità e valore, i partecipanti all’asta contribuiranno alla lotta al narcotraffico. Le autorità messicane, infatti, utilizzeranno il ricavato dell’asta per questo scopo.
Il denaro ottenuto dalla vendita dei beni confiscati ai narcos sarà spartito in ugual parte tra la procura generale messicana, l’autorità giudiziaria e il ministero della sanità. Quest’ultimo metterà in atto dei programmi di riabilitazione per i giovani tossicodipendenti. La lotta tra i cartelli criminali legati al traffico della droga ha causato dal 2006 ad oggi un numero impressionante di vittime: più di 25.000.