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Allerta estorsioni sessuali su WhatsApp: come proteggere i minori

La Polizia Postale lancia un allerta sui messaggi ingannevoli rivolti ai minori.

Immagine che illustra la sicurezza dei minori su WhatsApp
Scopri come proteggere i tuoi figli dalle estorsioni sessuali su WhatsApp.

Il nuovo allarme della Polizia Postale

Recentemente, la Polizia Postale ha lanciato un allerta riguardo a nuovi messaggi su WhatsApp utilizzati come esca per estorsioni sessuali ai danni di minori. Questo fenomeno rappresenta un pericolo grave e crescente, che richiede l’attenzione di genitori e tutori. La vicedirettrice della Polizia Postale, Barbara Strappato, ha sottolineato che i messaggi provengono da numerazioni con prefisso internazionale +91, ma ciò non implica necessariamente che i criminali si trovino in India. Infatti, spesso utilizzano tecnologie VoIP per mascherare la loro reale posizione, complicando così le indagini delle forze dell’ordine.

Il profilo delle vittime e le modalità di approccio

La situazione è allarmante, poiché l’età delle vittime si è abbassata notevolmente, con casi di bambini di soli 9 anni coinvolti.

La Strappato ha evidenziato che i genitori devono essere particolarmente vigili e adottare misure di sicurezza per proteggere i propri figli da possibili estorsioni sessuali. Questi criminali iniziano instaurando un rapporto di confidenza attraverso messaggi apparentemente innocui, per poi arrivare a scambiare materiale intimo. Le immagini e i video ottenuti vengono successivamente messi in vendita in gruppi di pedofili, creando un circolo vizioso di sfruttamento.

Come difendere i minori da queste minacce

È fondamentale che i genitori siano consapevoli delle tecniche utilizzate dai predatori online. La Strappato ha spiegato che questi individui possono contattare le vittime giorno e notte, creando una dipendenza emotiva e una mancanza di lucidità nelle giovani menti. Per proteggere i minori, è essenziale instaurare un dialogo aperto e onesto riguardo ai pericoli del web e delle app di messaggistica.

I genitori dovrebbero monitorare l’attività online dei propri figli, educarli a riconoscere comportamenti sospetti e incoraggiarli a segnalare qualsiasi interazione inquietante. Solo attraverso la consapevolezza e la comunicazione si può sperare di ridurre il rischio di cadere in queste trappole pericolose.

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