Si è appena conclusa la sessione di esami estiva. È venerdì. Ed è pure una bella giornata. I presupposti ci sono tutti per una meritata fuga al mare. E’ vacanza. La via più breve da lì è Jesolo. Per i meno avvezzi alla vita notturna, rimangono comunque le tranquille spiagge del Lido di Venezia. Invece no. Apro la porta e l’aula magna di San Giobbe della Facoltà di Economia di Cà Foscari è completamente piena. L’occasione è quella della seconda edizione del Marketers Day, l’evento organizzato proprio dal Marketers Club, l’associazione di studenti cafoscarini appassionati di marketing, management ed innovazione.
Lentamente cerco di prendere posto in uno dei pochi angoli rimasti ancora liberi e lascio che le parole introduttive del giovane Francesco Favaro, presidente del club, trovino la giusta accoglienza nel mio ascolto.
Mentre le parole di Francesco, pregne di un grande entusiasmo, riecheggiano nell’aula, guardo il viso di quei ragazzi, che invece di essere in spiaggia, hanno scelto di essere presenti ad un incontro dove alla base c’è la condivisione di nuova conoscenza. Brillano i loro occhi. Anche alcune occhiaie di una cavalcata dedita allo studio appaiono come cicatrici di una battaglia all’insegna del sapere. L’attenzione è costante, anzi aumenta con l’inizio del dialogo da parte del primo relatore.
Cos’è il Marketers Day
Marketers Day 2014 è dedicato alla sponsorhip, a prendere parola è Andrea Scotti Calderini. Potrebbe essere un quasi coetaneo dei ragazzi in sala. Solo qualche anno in più. Tranquillamente potrebbe confondersi come uno studente fuori corso, ma Andrea di fuori ha solo il suo pensiero.
“Think out of the box”, la chiamerebbero alcuni. Determinazione, curiosità ed intraprendenza altri. Comunque sia Andrea è lì a raccontare la sua visione di cosa significhi la sponsorship oggi. Lo fa dal suo avamposto di Branded Entertainment Director della FremantleMedia. Il nome della società ai più può dire poco, ma basta che Andrea citi alcuni dei format televisivi ideati, distribuiti e prodotti dalla sua multinazionale, per togliere ogni dubbio sul suo datore di lavoro: X Factor, The Apprentice, Italia’s Got Talent. Sono solo alcuni dei programmi per i quali lui si occupa insieme al suo team della gestione commerciale e pubblicitaria. È chiaro il suo concetto di sponsorizzazione moderna. Si chiama “Branded Entertainment”. Qui il brand non è solo un logo su un prodotto in questo caso televisivo.
Qui il brand si sta avviando sempre più nella direzione di creare propri contenuti. Red Bull Media House ne è l’esempio più eclatante.
Mentre Andrea parla, i ragazzi sugli spalti dell’aula magna prendono appunti. Immortalano in una foto una slide significativa. “Twittano” frasi sintesi di articolati concetti. Non è ancora giunta l’ora di pranzo, ma c’è fame di sapere. Nemmeno il tempo di una pausa per un tangibile pasto, che l’entusiasmo si trasforma in euforia. A salire “sul palco” è Amedeo Lombardi. Un diploma allo IED in Comunicazione e Marketing, una specializzazione in “Ideazione e progettazione eventi”, un master in “Management e comunicazione dell’azienda discografica”, ma soprattutto è lui il fondatore dell’Home Festival. Amedeo con i suoi dread raccolti e qualche tattoo che esce dalla t-shirt, racconta come un sogno, il suo sogno di realizzare uno dei festival più interessanti nel panorama nazionale, si sia potuto realizzare. Con lui in cattedra c’è Giovanni Ravaglioli, Activation Manager per Heineken Italia, colui che ha creduto nel progetto di Amedeo e che ne ha reso possibile l’attuazione attraverso un piano di sinergie sviluppate insieme. Se gli occhi dei ragazzi presenti prima brillavano, ora quasi luccicano di un’emozione non contenibile. Amedeo è uno di loro. Fino a qualche anno fa era dall’altre parte della cattedra a studiare. Ora è a mettere in pratica ciò che ha imparato e ciò che sa fare. È straordinario come il “rocker” Amedeo si rivolga con delicatezza verso i suoi “compagni”. La naturalezza con il quale presenta il suo progetto realizzatosi è un omaggio verso tutti coloro che mettono tutta la loro passione ed impegno affinché si possano creare idee che diventano poi imprenditorialità.
Il tourbillon di emozioni non finisce però. In una sfida al cambiamento, al voler mettersi in gioco, alla credere nelle proprie potenzialità non può mancare lo sport, metafora per eccellenza della vita. Federico Bacciolo, dell’ufficio stampa della gloriosa Umana Reyer Venezia, non fa altro che rinsaldare gli entusiasmi dei ragazzi presenti. I concetti di squadra, di allenamento quotidiano, di confronto nel rispetto delle regole e degli avversari, sono appunti finali di una giornata che può chiudersi in gloria.
Sono passate più di sei ore da quanto sono entrata nell’aula magna. Il livello di adrenalina è ancora elevato. Anche per quest’anno il Marketers Day si è concluso. I ragazzi iniziano a dialogare tra loro mentre lasciano le postazioni dov’erano seduti. Ringrazio Francesco Favaro per avermi invitato a questo straordinario appuntamento. Avrei tante cose da dire, ma trattengo le parole, come si trattengono i pensieri uscendo da un cinema dopo aver assistito ad un bellissimo film. Guardo ancora una volta gli sguardi di quei ragazzi, poi un sospiro. È sollievo intriso di gioia. Ora vado in vacanza, sapendo che ce la faremo a cambiare questo Paese anche grazie a questi ragazzi.
Have a nice holiday!
Andrea Bettini
30 luglio 2014
@ILBETTA