E’ un web tutt’altro che ardito quello che vedo in questi ultimi mesi. Un web spaventato, insicuro, auto commiserante, con manie di persecuzione.
Da una parte noto un popolo di utenti terrorizzato da un “bavaglio” tanto paventato e mai attuato, frettoloso di gridare ai quattro venti elettronici che “la legislazione c’è e non si tocca”. Dall’altra parte leggo articoli ed interventi su sentenze che condannano blogger o gestori di pagine Facebook per reati non commessi da loro, ma imputabili a