Il contesto attuale delle politiche di diversità
Negli ultimi anni, le politiche di diversità, equità e inclusione (DEI) hanno guadagnato un’importanza crescente nel panorama aziendale, specialmente dopo le proteste del movimento Black Lives Matter nel 2020. Queste iniziative mirano a creare ambienti di lavoro più equi, promuovendo la diversità in termini di etnia, genere e orientamento sessuale. Tuttavia, la recente evoluzione del clima politico negli Stati Uniti ha portato a un ripensamento di queste politiche da parte di molte grandi aziende, in particolare nella Silicon Valley.
La posizione di Apple
Il consiglio di amministrazione di Apple ha recentemente respinto una proposta degli azionisti conservatori che mirava a eliminare i programmi di inclusione. Questa decisione rappresenta una netta opposizione rispetto a giganti come Meta, Amazon e Walmart, che hanno già annunciato la cancellazione delle loro iniziative DEI.
Apple ha confermato il suo impegno a mantenere pratiche di assunzione inclusive e programmi di formazione sulla sensibilità culturale, sottolineando l’importanza di un ambiente di lavoro diversificato e inclusivo.
Le conseguenze legali e le pressioni esterne
Le aziende americane stanno affrontando un clima di crescente incertezza legale riguardo ai programmi di diversità. Dopo una sentenza della Corte Suprema nel giugno 2023, che ha dichiarato incostituzionali alcuni programmi di ammissione universitaria mirati a evitare discriminazioni, molte imprese temono di essere coinvolte in cause legali simili. Questo ha portato a una reazione da parte di gruppi conservatori, che stanno esercitando pressioni sulle aziende per eliminare le politiche di inclusione. Il National Center for Public Policy Research, ad esempio, ha adottato una strategia di azionariato attivo per influenzare le decisioni aziendali in questo ambito.
Le reazioni della Silicon Valley
La Silicon Valley sta reagendo in modi diversi a queste pressioni. Mentre Apple ha scelto di mantenere i suoi programmi di diversità, altre aziende come Meta hanno optato per un approccio più radicale, eliminando non solo i programmi DEI, ma anche modificando le politiche di moderazione dei contenuti. Amazon, d’altra parte, ha annunciato un’eliminazione graduale di quelli che considera programmi obsoleti. Microsoft e Zoom hanno trovato un compromesso, mantenendo alcune politiche di inclusione ma riducendo i team dedicati alla diversità.