Il contesto della produzione di iPhone
Dal 2007, Apple ha affidato la produzione della maggior parte dei suoi iPhone alla Cina, in particolare a Foxconn, con la sua principale fabbrica situata a Zhengzhou, conosciuta come “iPhone City”. Tuttavia, con l’introduzione di dazi elevati sui beni importati dalla Cina, l’azienda di Cupertino ha iniziato a considerare alternative per la produzione dei suoi smartphone. Nel 2017, Apple ha avviato la produzione in India, un passo che ora si sta rivelando strategico per il futuro dell’azienda.
Incremento della produzione in India
Secondo recenti rapporti, Apple ha aumentato la produzione in India del 60% rispetto al 2024, raggiungendo il 20% della produzione totale. Le fabbriche di Foxconn e Tata Group stanno ampliando le loro operazioni, costruendo nuovi impianti per soddisfare la crescente domanda.
Questo cambiamento non è solo una risposta ai dazi, ma anche un’opportunità per Apple di diversificare la sua catena di approvvigionamento e ridurre la dipendenza dalla Cina.
Le sfide del trasferimento della produzione
Nonostante i vantaggi, il trasferimento della produzione in India presenta delle sfide significative. Le autorità cinesi hanno ostacolato l’esportazione di macchinari necessari per la produzione degli iPhone 17, complicando ulteriormente il processo. Inoltre, la senatrice democratica Elizabeth Warren ha sollevato preoccupazioni riguardo all’esenzione temporanea dai dazi per gli smartphone, suggerendo che Apple potrebbe aver influenzato questa decisione a suo favore. La trasparenza nelle comunicazioni tra Apple e l’amministrazione Trump è ora sotto scrutinio.
Prospettive future per Apple e il mercato degli smartphone
Apple ha l’obiettivo di raddoppiare la produzione in India, passando da 40 a 80 milioni di iPhone all’anno.
Questo non solo rappresenta un’opportunità per aumentare la propria quota di mercato, ma anche per rispondere alle esigenze di un mercato globale in continua evoluzione. Con i dazi che rimangono in vigore, l’India potrebbe diventare un hub cruciale per la produzione di smartphone, non solo per Apple, ma per l’intero settore tecnologico.