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Arianna Huffington, i segreti per sconfiggere il burnout dei fondatori

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La fondatrice e CEO di Thrive Global, Arianna Huffington, ha rivelato alcuni segreti per sconfiggere il burnout dei fondatori. Ecco tre strategie fondamentali, secondo l’imprenditrice.

Arianna Huffington, i segreti per sconfiggere il burnout dei fondatori

Quanto sono collegati tra loro la teoria economica con il sonno? Molto, secondo Arianna Huffington, fondatrice e CEO di Thrive Global.

Per l’imprenditrice, il legame è semplice: quando non si dorme abbastanza, è necessario fare i conti con i rendimenti decrescenti e i costi di opportunità ossia con il problema fisico della stanchezza che non permette di operare alla massima capacità delle proprie facoltà.

A questo proposito, la fondatrice di Thrive Global ha deciso di condividere i suoi migliori consigli su come i leader possono dare priorità al loro benessere.

Il burnout tra i fondatori, infatti, è un problema serio, talvolta difficile da affrontare.

Ecco, quindi, tre strategie che Arianna Huffington considera fondamentali per preservare la salute mentale dei leader aziendali, a beneficio della propria vita privata e professionale.

Per Arianna Huffington, un cambiamento nella cultura inizia dall’alto

“Mettere le nostre maschere di ossigeno prima ci rende migliori come leader e fondatori”, ha spiegato la Huffington. Non ci si può aspettare di creare una cultura in cui i dipendenti si prendono cura di se stessi se il leader non è il primo a prendersi cura di se stesso. “Bisogna considerarlo come un cambiamento di mentalità”, ha aggiunto il CEO di Thrive Global. “Bisogna capire che quando si è ben riposati e si trova il tempo per rilassarsi, ci si mette nella posizione di essere non solo più produttivi, ma anche creativi e ispirati”.

I micropassi portano a un cambiamento duraturo rispetto al burnout

Nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a definire il burnout come una condizione occupazionale, “risultante dallo stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo”. È caratterizzato da sentimenti di stanchezza, cinismo e ridotta efficacia – ed è una cosa seria.

“La stanchezza è una cosa, il burnout è un’altra”, ha precisato la Huffington. “È nell’interesse di un leader prevenire il burnout – in se stessi e nei loro dipendenti – adottando ‘micropassi’ che permettano loro di prendersi cura di se stessi. Questo può significare non controllare il telefono come prima cosa al mattino – un micropasso che Omelianuk ha adottato – o prendersi il tempo per godersi davvero il caffè prima di tuffarsi nel lavoro della giornata”.

Ricaricarsi richiede di staccare la spina

“Il 72% del mondo inizia la giornata andando direttamente al telefono”, ha riportato Arianna Huffington, e lei crede fortemente che questo non dovrebbe accadere. Infatti, la fondatrice di Thrive Global ha ribadito che le persone possono ricevere numerosi beneficiare da un distacco prolungato dai loro dispositivi elettronici, prevenendo il burnout.

A questo proposito, l’imprenditrice ha dichiarato: “Non è solo il tempo che passiamo lavorando. È il tempo che passiamo facendo cose che ci rendono più stanchi, come il binge-watching e il doomscrolling“.

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Scritto da Ilaria Minucci

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