Un attacco devastante ai registri statali
La serata del 19 dicembre ha segnato un momento critico per l’Ucraina, con un attacco informatico che ha paralizzato i registri statali, contenenti informazioni fondamentali sui cittadini. Il vice primo ministro ucraino, Olha Stefanishyna, ha descritto l’evento come il “più grande attacco informatico esterno degli ultimi tempi”, evidenziando la gravità della situazione. Questo attacco ha costretto il ministero della Giustizia a sospendere temporaneamente i servizi, con un ripristino previsto in circa due settimane. La matrice dell’attacco è attribuita alla Russia, con l’obiettivo di interrompere le infrastrutture critiche del paese.
Ripercussioni sul corpo diplomatico
Le conseguenze dell’attacco non si sono limitate ai registri statali. Anche il corpo diplomatico presente a Kyiv ha subito danni significativi.
Sei ambasciate, tra cui quelle di Albania, Argentina, Palestina, Macedonia del Nord, Portogallo e Montenegro, hanno riportato danni strutturali a causa dell’offensiva russa. Questo attacco dimostra come la guerra informatica non risparmi nemmeno le istituzioni diplomatiche, amplificando la crisi in corso e creando un clima di incertezza e paura.
Indagini e risposte dell’intelligence ucraina
In risposta all’attacco, il servizio di intelligence ucraino (Sbu) ha avviato un’indagine penale. Secondo le prime ricostruzioni, l’attacco sarebbe stato orchestrato da un gruppo di hacker legato ai servizi segreti russi. Volodymyr Karastelov dell’Sbu ha dichiarato che l’agenzia sta lavorando su tre fronti: respingere l’attacco, ripristinare l’infrastruttura e documentare il crimine di guerra. Questo attacco rappresenta un nuovo livello di escalation nel conflitto, evidenziando la vulnerabilità delle infrastrutture critiche ucraine.
Un attacco previsto durante le festività
Non è la prima volta che la Russia colpisce le infrastrutture critiche dell’Ucraina durante il periodo natalizio. Solo pochi giorni prima, un massiccio attacco aereo aveva danneggiato le strutture energetiche, costringendo le autorità a imporre blackout prolungati. Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha denunciato la strategia russa, sottolineando come il settore energetico sia stato un bersaglio per tre anni consecutivi. Questo attacco informatico segna un ulteriore passo verso una guerra che si sta intensificando su più fronti, inclusi quelli digitali.
Un conflitto in continua evoluzione
La “paralisi digitale” subita dall’Ucraina rappresenta un preoccupante salto di qualità nell’escalation del conflitto. A quasi 34 mesi dall’inizio della guerra, le minacce informatiche si fanno sempre più insidiose, colpendo il cuore stesso dello stato ucraino.
Gli attacchi informatici, che hanno già colpito istituzioni ucraine e russe, continuano a rappresentare una sfida significativa per la sicurezza nazionale. La situazione richiede una risposta coordinata e strategica per proteggere le infrastrutture critiche e garantire la sicurezza dei cittadini.