Questa è una delle storie che S4C ama raccontare. Una piccola storia. Un ragazzo che vive in un minuscolo villaggio del Chiapas. Una famiglia povera, poverissima, la cui vita viene improvvisamente stravolta ma che trova sollievo in un gruppo di medici volontari. Una storia in cui l’impegno di un gruppetto di fotografi volontari di S4C Messico, affiancati da S4C Roma, di una fotografia, di una maglietta e di un “paio di scarpe nuove” si incrociano per fare la differenza.
La storia è piuttosto semplice nella sua drammaticità. Gaudiel è un ragazzino che vive sulle montagne del Chiapas, letteralmente oltre le nuvole. In una casa molto umile nel mezzo del nulla. Un nostro gruppo di volontari di Shoot4Change Messico lo ha conosciuto durante un reportage su altri volontari (giovanissimi medici) che prestano assistenza sanitaria gratuita.
Gaudiel era un ragazzino normalissimo ma, per farla breve, in giorno tornò a casa con un dolore alla schiena. “Tardò”, dice sua madre nel “calmarsi”. Però in poco tempo tornò più forte e il dolore lo debilitò. Fu in quel momento che iniziarono il viaggio per la città più vicina dove ci fosse un medico. Tra passi e passaggi, spendendo una quantità di soldi enorme, partirono mamma, papà e figlio. “Io pensavo” diceva sua madre “che avesse preso freddo, o che gli si fosse storto qualcosa … io pensavo che una pasticca di quelle che danno per i dolori lo potesse aiutare”. Ma no, Gaudiel aveva un tumore.
I genitori vendettero tutto quello che avevano, chiedendo prestiti e cercarono tutti gli aiuti possibili, ma la paralisi vinse la battaglia e prese non solo le gambe di Gaudiel ma anche tutti i suoi sogni e il cuore di sua madre, lasciandola sospesa nel preciso istante che le dissero che suo figlio non avrebbe più camminato.
In un gesto di profonda tristezza, tenerezza e amore, Gaudiel decise che vivere due anni in un letto, erano abbastanza per convicerlo che non aveva molte ragioni per rimanere più tempo li, così decise di smettere di mangiare.
Se vi va di saperne di più, la storia l’abbiamo raccontata su S4C (cliccate qui). Cosa c’entra questo con noi e con CheFuturo? C’entra, ovviamente. Se S4C ha prototipizzato, per così dire, un modello di racconto collettivo (la nostra bella crowdphotography) per sensibilizzare su temi sociali dimenticati, è anche vero che una volta entrati in una storia, uscirne è un gran casino. Ci capita tutti i giorni. All’inizio dicevo “purtroppo”, ora mi dico “per fortuna” (anche se convivere ogni giorno con certi sogni stanca, ma vabbe’).
Abbiamo unito le forze con gli amici di S4C Messico per cercare di fare qualcosa. Insieme. Per renderci tutti autori della storia di Gaudiel.
In un mondo sommerso da grandi problematiche, a volte è facile perdersi tra le tante cose che vorremmo ma non possiamo risolvere. Tuttavia, oltre le grandi catastrofi, oltre i grandi problemi, esistono nel mondo centinaia e centinaia di piccole storie che meritano anche solo di essere osservate ed è proprio qui che possiamo intervenire.
Nel tentativo di accorciare le distanze, la sede messicana di Shoot 4 Change unita con la sede di Roma, ha unito le proprie forze per lanciare un’ idea: una maglia che costerà una piccola somma di denaro. Qual è l’idea? Che la persona che compra questa maglia la indossi e scriva un messaggio a mo’ di manifesto per Gaudiel per poi scattarsi una foto che ci invierà.
Il ricavato servirà per portare Gaudiel e sua madre a Città del Messico e dare loro anche un piccolo aiuto economico. Le fotografie, tuttavia, serviranno a far vedere a Gaudiel che sì, ci sono momenti difficili, ma c’è anche molta gente che si può unire per regalargli un giorno di luce vera.
La mamma di Gaudiel ha raccontato ai nostri amici (guardate il video) che il fratellino piccolo le ha detto che aveva capito perché Gaudiel non cammina più. “Perché tu, mamma, non gli metti le scarpe giuste”.
Ecco, questa volta proviamo così: prendiamo una maglietta per aiutare a comprargli le scarpe giuste.
Sono le piccole azioni fatte giorno per giorno che migliorano la nostra vita. Guardiamo Gaudiel e salviamolo dalla tragedia che porta un ragazzo di 21 anni a lasciarsi morire. Iniettiamogli volontà, uniamoci ai medici e che loro gli diano medicine e noi amore, per curare insieme Gaudiel nel corpo e nell’anima.
Gli amici di S4C Messico hanno già raccolto abbastanza fondi per effettuare le visite mediche necessarie e per cominciare a sistemare la casa di Gaudiel. Ma mancano ancora dei soldi. Non tanti per noi, ma tantissimi per loro.
Sufficienti per cambiare la loro vita. Il 6 febbraio, alla Casa dei Raccontastorie di S4C terremo una serata di fundraising [qui le informazioni].
Non sappiamo ancora se avremo le magliette realizzate in Messico, ma abbiamo le nostre di Shoot4Change. Le venderemo e invieremo tutto il ricavato a Gaudiel e alla sua famiglia.
Siamo convinti di poter fare qualcosa di buono per lui ma abbiamo bisogno di tutti voi.
Sono le piccole storie che cambiano il mondo, non necessariamente quelle grandi e sotto gli occhi di tutti.