Il sesto flyby di BepiColombo su Mercurio
Alle ore italiane dell’8 gennaio, la missione BepiColombo ha compiuto un’importante manovra, eseguendo con successo il suo sesto flyby su Mercurio, il pianeta roccioso più vicino al Sole. Questa manovra, nota come “assistenza gravitazionale”, è fondamentale per permettere alla navicella di raggiungere la sua orbita finale attorno a Mercurio entro la fine del 2026. BepiColombo è una missione congiunta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della Japan Aerospace Exploration Agency (Jaxa), dedicata allo studio di questo misterioso pianeta, la cui composizione rimane ancora in gran parte sconosciuta.
Struttura della missione e obiettivi scientifici
La missione BepiColombo è composta da due sonde: il Mercury Planetary Orbiter dell’Esa e il Mercury Magnetospheric Orbiter della Jaxa. Lanciata nell’autunno del 2018, la navicella si trova attualmente in orbita attorno al Sole, dove esegue manovre per superare la forte attrazione gravitazionale del Sole stesso.
Una volta avvicinatosi a Mercurio, le due sonde si separeranno per dirigersi verso le loro orbite polari, dove inizieranno le operazioni scientifiche nel 2027. Queste operazioni mirano a rivelare informazioni cruciali sulla formazione di Mercurio e sulla possibile presenza di acqua ghiacciata nei suoi crateri.
Immagini straordinarie e scoperte sorprendenti
Durante il flyby, BepiColombo ha catturato immagini straordinarie del pianeta. Una delle foto, scattata dalla monitoring camera 1 (M-Cam 1), mostra il “terminator”, la linea di confine tra la parte illuminata e quella in ombra di Mercurio. Questo fenomeno è particolarmente interessante poiché alcune aree, come i crateri di Prokofiev e Kandinsky, rimangono costantemente in ombra e potrebbero contenere acqua ghiacciata. Le immagini rivelano anche che Mercurio, nonostante sia il pianeta più vicino al Sole, è sorprendentemente scuro, riflettendo solo due terzi della luce che riceve.
Le formazioni più giovani appaiono più chiare, suggerendo che il materiale superficiale diventa più scuro nel tempo.
Il mistero dell’acqua su Mercurio
Uno degli obiettivi principali della missione BepiColombo è determinare se ci sia acqua congelata all’interno dei crateri di Mercurio. Le immagini scattate durante il flyby mostrano crateri come quello di Mendelssohn, che evidenziano l’attività vulcanica passata del pianeta. Inoltre, la formazione nota come Nathair Facula, visibile in una delle immagini, è il risultato di una significativa eruzione vulcanica e sarà oggetto di studio approfondito per comprendere meglio la composizione del pianeta. La missione BepiColombo rappresenta un passo fondamentale nella nostra comprensione di Mercurio e delle sue caratteristiche uniche.