Bonus IPO: la proroga 2021 diventa opportunità per circa 60 PMI

Un video-evento organizzato da IR Top Consulting fa il punto sulle prospettive aperte dal rinnovo del credito di imposta.

AD IR Top Consulting 2021
Anna Limbiase, AD IR Top Consulting 2021

Il rinnovo del cosiddetto «Bonus IPO», che consente alle aziende di recuperare fino al 50% dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione, previsto dalla Legge di Bilancio 2021, rappresenta una notizia positiva che potrebbe portare – entro l’anno – fino a 60 nuove ammissioni su AIM, secondo le rilevazioni di IR Top Consulting, la boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’IPO Advisory, che ha organizzato il video-evento “Bonus IPO: estensione del Credito di Imposta al 2021, le principali evidenze legate alle nuove opportunità per la quotazione in Borsa delle PMI”. Un momento di confronto che ha coinvolto l’On. Giulio Centemero, Capogruppo Lega presso la Commissione Finanze alla Camera, Fabio Brigante, Head of Mid & Small Caps Origination di BORSA ITALIANA, e Angelo Deiana, Presidente CONFASSOCIAZIONI e ANCP.

La Legge di Bilancio 2021 ha rinnovato il Credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per l’operazione di IPO delle PMI italiane fino al 31 dicembre 2021. La misura ha stanziato 30 milioni di Euro per le procedure di ammissione fino al 31 dicembre 2021 per tutte le PMI italiane, che rientrano nella definizione Europea (< 250 unità lavorative/anno + Fatturato tra 2-50 € milioni oppure Totale di bilancio tra 2-43 € mln). L’importo massimo stabilito ammonta a 500.000 Euro.

“La decisione di una società di quotarsi in Borsa – ha spiegato Anna Lambiase, CEO e Fondatore di IR Top Consulting – è strettamente connessa al progetto strategico di crescita e non può prescindere dal track record di attività e dalla sostenibilità futura del modello di business.

I dati del mercato AIM evidenziano una raccolta media per singola PMI in IPO pari a 6,7 milioni di Euro, con l’obiettivo di internazionalizzazione ed M&A, aumento della market share e investimenti in ricerca e sviluppo. Il nostro auspicio è che le imprese possano riconoscere i numerosi benefeci ottenibili con l’accesso al mercato dei capitali considerando l’IPO come un ottimo strumento di supporto finanziario per i progetti strategici delle PMI italiane”. Le stime di crescita del mercato sono state validate da Banca d’Italia che ha individuato un potenziale target di PMI italiane quotabili pari a 2.800. “Nelle nostre analisi – conclude Lambiase – la misura governativa stanziata a beneficio fiscale per l’anno in corso potrebbe portare ad un numero di nuove IPO pari a 60”.

Anna lambise

Secondo l’Osservatorio AIM di IR Top Consulting, il mercato AIM, che ha registrato negli ultimi anni il maggior numero di collocamenti, conta 138 società con un giro d’affari nel 2019 pari a 5,3 miliardi di euro, una capitalizzazione di 6,1 miliardi di euro e una raccolta di capitali di oltre 3,9 miliardi di euro, di cui, in media, il 93% proveniente da nuova emissione di titoli. La raccolta è superiore a 4,8 miliardi di euro includendo le operazioni sul secondario. I settori più importanti in termini di numero di società sono: Tecnologia (20%), Industria (17%) e Media (14%). Le regioni maggiormente presenti su AIM sono: Lombardia (38%), Lazio (14%) Emilia-Romagna (14%) e Veneto (7%). Il mercato AIM conta 57 PMI innovative. Dal 2009 sono approdate oltre 200 società.

Tra le società che hanno sfruttato l’occasione offerta dal Credito di Imposta ci sono numerose realtà innovative, come Matica Fintec, Gibus e Confinvest. “L’Ipo offre alle aziende una grande visibilità, facilità nelle relazioni commerciali, più trasparenza. A fronte di questo richiede costi, anche elevati. – spiega Sandro Camilleri, amministratore delegato di Matica Fintec – Per noi, il bilancio è positivo. Esportiamo oltre il 90% delle nostre produzioni e puntiamo a crescere con operazioni di M&A, nel medio-lungo periodo la quotazione sta contribuendo al successo della nostra strategia”. Soddisfatto anche Giacomo Andreoli, alla guida di Confinvest: “La quotazione richiede una grande attenzione alla progettualità, ai numeri. La società arriva sul mercato con un progetto ben definito, è una sfida che coinvolge management e organizzazione. È importante dimostrare agli investitori che si sarà in grado di gestire al meglio le risorse raccolte”. Il Bonus IPO fa riferimento alle spese per le attività di consulenza. È proprio sul ruolo di questi attori che si sofferma il Presidente di Gibus, Gianfranco Bellin: “Nel percorso di quotazione è fondamentale avere accanto un advisor capace di guidare l’imprenditore in ogni momento, di spronarlo anche quando è pronto a rinunciare. La parola d’ordine è fiducia, senza è impossibile andare avanti”.

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Scritto da Redazione Think

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