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Bronzino, pittore e poeta alla corte dei Medici

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Una mostra unica, dedicata ad uno dei massimi protagonisti della scena artistica italiana e fiorentina del sedicesimo secolo, resta aperta fino al 23 gennaio prossimo a Firenze, nelle sale rinascimentali di Palazzo Strozzi.

Raffinato ritrattista e autore di rime che spaziavano dal burlesco all’aulico, Agnolo di Cosimo detto il Bronzino incarna il perfetto esempio di artista di corte e rappresenta uno dei punti più alti raggiunti dalla cultura dell’epoca.

L’esposizione fiorentina propone una panoramica completa sull’attività dell’artista, comprendendo più di novanta preziose opere, con prestiti dai più importanti musei del mondo. Alla settantina di dipinti del Bronzino, che costituiscono circa l’ottanta per cento della sua intera produzione, si affiancano infatti opere del Pontormo, suo maestro, e del suo allievo prediletto, Alessandro Allori, oltre a sculture di artisti suoi contemporanei, tra cui Benvenuto Cellini e Buccio Bandinelli.

La mostra si affianca a “Drawings of Bronzino, chiusa al Metropolitan Museum of Art di New York nello scorso aprile, nel condurre ad una rinnovata rilettura dell’attività dell’artista, grazie anche a tre opere inedite, ritrovate in collezioni pubbliche e private e rimaste finora sconosciute.

Due di queste si trovano documentate già dal Vasari e si credevano ormai perdute. Sono il “Cristo crocefisso”, eseguito per Bartolomeo Panciatichi, e il “San Cosma” dipinto per la cappella di Eleonora di Toledo a Palazzo Vecchio, mentre il terzo dipinto inedito è un “Cristo portacroce”.

Il Bronzino fu inoltre autore di allegorie profane, sul tema dell’amore tra Venere e Cupido, ed è considerato il maggiore ritrattista del Cinquecento a Firenze e forse in tutta Italia, insieme a Tiziano.

Disegnò anche i cartoni per gli arazzi voluti da Cosimo I per il Salone dei Duecento in Palazzo Vecchio, che rappresentano, insieme a quelli realizzati da Raffaello per la Cappella Sistina, la più straordinaria serie tessuta in Italia nel Cinquecento.

Accanto alle creazioni conservate agli Uffizi, si possono ammirare opere che arrivano da Budapest, dal Metropolitan di New York, dal Louvre di Parigi, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dall’Hermitage di San Pietroburgo, dal Getty Museum e dalla National Gallery di Washington.

La mostra si articola seguendo un duplice percorso, tematico e cronologico. Si parte dal periodo della formazione con il Pontormo e del soggiorno alla corte dei duchi di Pesaro per passare poi all’intenso legame dell’artista con Firenze, dove fu ritrattista ufficiale della corte dei Medici, lasciandoci alcuni dei capolavori della pittura rinascimentale, come l’intenso ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni.

La parte centrale dell’esposizione è dedicata al complesso rapporto tra le arti nella Firenze della metà del sedicesimo secolo, da cui nacque la disputa su quale arte, tra pittura e scultura, fosse superiore, e gli stretti intrecci tra le discipline figurative e plastiche e la poesia. Altre sezioni approfondiscono invece la ritrattistica e i temi sacri.

Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici” si conclude con l’eredità lasciata dal grande artista, raccolta da Alessandro Allori, che riprende e sviluppa l’austera eleganza, lo straordinario naturalismo e la perfezione esecutiva e formale del maestro.

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Scritto da luxu

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