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Budrio, che (alle Paralimpiadi) porta l’eccellenza delle protesi

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Tante volte, ed è un errore, si pensa che Olimpiadi e Paralimpiadi sono storie legate solo alle persone, quando invece sono anche storie legate ai posti, alla geografia che appunto unisce posti e persone in modo singolare. Herzogenaurach ad esempio: è una cittadina di neanche 25mila abitanti, vicino a Norimberga, e prima che il baricentro della produzione di articoli sportivi si spostasse verso ovest, perché la Nike ha sede a Beaverton, vicino a Portland, negli Stati Uniti, era l’indiscussa capitale di scarpette e tute visto che qui sono nate, da due fratelli, l’Adidas e la Puma, due colossi del settore. Il padre dei fratelli Dassler era un ciabattino che mise i suoi prodotti pure ai piedi di Jessie Owens.

IL PROGETTO DI ZANARDI

In questi giorni le Paralimpiadi ci stanno raccontando tante storie legate a personaggi unici, anche inattesi, come il Federico Morlacchi che ha portato a compimento in modo spettacolare il progetto AcquaRio che era proprio finalizzato ai risultati, e a quello che i risultati faranno chiamando in piscina, in palestra e alla attività nuovi disabili, riscattandoli da un presente anonimo.

Ma le stesse Paralimpiadi potrebbero essere raccontate prendendo spunto da un genius loci che è addirittura regionale. E nel caso specifico dovremmo parlare, di più e meglio, di Emilia Romagna, non a caso la sola regione presente proprio come partner della Casa Italia Paralimpica che il Cip ha allestito a Rio.

Zanardi nel suo lavoro con la Dallara ha anche il fine di presentare al mercato una handbike accessibile a quante più persone possibile

Certo, anche la geografia ha bisogno di ambasciatori eccellenti, ma i riferimenti spesi da Sergio Marchionne in questi giorni per la Dallara, che è la classica azienda made in Italy, leader riconosciuta nel suo settore, quello dei motori, e poco nota in patria, hanno acceso indirettamente i riflettori su un progetto di Alex Zanardi.

Il quale, da subito, non appena si è dedicato all’handbike, ha capito di dover lavorare sul mezzo, e appunto conoscendo per i suoi trascorsi da pilota nella cart americana la Dallara ha cominciato a progettare con i tecnici di Varano Melegari sull’aerodinamicità, sulla leggerezza, in una parola sulla funzionalità della sua carrozzina da corsa. E così come Alex si occupa, attraverso la onlus Bimbingamba, di far realizzare protesi per bambini amputati che non se le possono permettere, così Zanardi nel suo lavoro con la Dallara ha anche il fine di presentare al mercato una handbike accessibile a quante più persone possibile. Sembra una contraddizione in partenza, non lo è: lo sport ai disabili costa molto più che agli altri. Il grave semmai è che i disabili debbano già pagare molto, senza avere sempre un rimborso di legge, anche i supporti per la loro mobilità quotidiana.

IL CENTRO PROTESI DI BUDRIO

Fatto sta che a Varano, nell’autodromo gestito da Andrea De Adamich, comincia quella Motor Valley che si allunga fino a tutta la Romagna, con i circuiti di Imola e Misano, passando per la Maranello della Ferrari, la Modena della Maserati, la Sant’Agata Bolognese della Lamborghini, la Bologna della Ducati. E nel pieno della Motor Valley c’è anche Budrio che in questi giorni festeggia la vittoria al Campiello della sua concittadina Simona Vinci con La prima verità. Il fatto è che ce ne sono tante altre di verità a Budrio: quasi 20 mila abitanti, uno strumento musicale di riferimento (l’ocarina ), Giuseppe Barilli che con lo pseudonimo di Quirico Filipanti si è guadagnato un posto nella storia inventando i fusi orari, e se vogliamo pure Stefano Accorsi.

Quelle protesi prima di essere un prodotto sono una ricerca, continua, e formazione di specialisti

Ma Budrio è dal 1961 sede del centro protesi dell’Inail, a Vigorso per la precisione. Quelle protesi che, grazie a Enrico Toti, hanno già fatto parte del passato del Paese, adesso lo stanno proiettando nel futuro perché prima di essere un prodotto sono una ricerca, continua, e formazione di specialisti, non solo per la parte progettuale ma anche per la rieducazione che, a livello sociale, diventa educazione, inclusione, capacità di pensare il domani quando un incidente, una malattia sembrano negarti il diritto di immaginare un dopo. Il centro Inail, e giustamente è stato ricordato che le prime Paralimpiadi della storia, dopo l’esordio dei Stoke Mandeville Games, nacquero per intuizione e quasi ostinazione di un dirigente dell’istituto, il professor Antonio Maglio, è solo il metronomo del paese, l’ocarina la suonano tutti. E così ogni garage è un laboratorio, garage magari nobilitato oltre che dal lavoro dall’etichetta: ci sono mini aziende che si chiamano Arte Ortopedica.

IL GENIUS LOCI

Eccolo il genius loci: un sapere artigiano che diventa industria. Nel mondo i grossi nomi sono quelli di Otto Bock e Ossur, due colossi del settore, ma conoscere e riconoscere la geografia serve proprio a dire che il centro dove si progetta quel Rinascimento Umano che sono le Paralimpiadi, di Rio e di tutti i giorni, è a Budrio. Nel cuore dell’Italia.

LUCA CORSOLINI

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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