I Campi Flegrei: un’area vulcanica in continua evoluzione
I Campi Flegrei, situati a ovest di Napoli, rappresentano una delle aree vulcaniche più attive e studiate al mondo. Questa caldera, formata da un collasso del suolo a seguito di eruzioni storiche, è caratterizzata da fumarole e sorgenti termali. La sua storia eruttiva è segnata da eventi catastrofici, come l’Ignimbrite campana, che ha avuto un impatto significativo non solo a livello locale, ma anche globale. Nonostante l’ultima eruzione risalga al 1538, l’area continua a manifestare attività sismica e deformazioni del suolo, rendendo la sorveglianza scientifica fondamentale.
Nuove scoperte sulla sismicità: gli sciami “burst-like”
Recenti studi condotti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) hanno rivelato la presenza di segnali sismici particolari, noti come sciami “burst-like”.
Questi eventi si caratterizzano per una sequenza rapida di piccoli terremoti, rendendo difficile l’analisi tradizionale. Flora Giudicepietro, ricercatrice Ingv, sottolinea l’importanza di questi sciami, che sono aumentati in frequenza dal 2021. La loro analisi è cruciale per comprendere le dinamiche sismiche e vulcaniche dell’area.
Implicazioni per la sicurezza e la ricerca scientifica
La scoperta di questi sciami sismici ha importanti implicazioni per la sicurezza della popolazione locale e per la ricerca scientifica. Gli eventi sismici “burst-like” sono stati associati a esplosioni freatiche in altri contesti vulcanici, suggerendo che i segnali osservati potrebbero indicare cambiamenti significativi nel sistema idrotermale della caldera. Francesco Casu, coautore dello studio, evidenzia un’anomalia geodetica che si è manifestata dal 2021, suggerendo interazioni complesse tra deformazioni del suolo e attività sismica.
Queste informazioni sono fondamentali per la pianificazione e la gestione del rischio vulcanico nella regione.