È ufficialmente una dottoranda ma datele una matita, della carta, un paio di forbici, della stoffa, ago e filo…e il gioco è fatto. Da ricercatrice Carola in pochi secondi si trasforma in startuppara-designer, quasi da far invidia alle più importanti menti creative. Azzardando un pochino, potremmo quasi definirla una “Dottor Jekyll e Mr. Hyde” della moda, proprio perché ha due “personalità”, apparentemente diverse. Ma, al contrario del celebre romanzo scritto da Robert Louis Stevenson, Carola sa essere senza alcun problema una dottoranda e una creatrice di borse. E anzi: riesce ad unire questi aspetti ottenendo ottimi risultati.
La trasformazione si attua velocemente, soprattutto se dentro di te hai una “cosa” chiamata passione che, in pochi attimi, riesce a far creare un bozzetto e, dopo poco, il modello di borsa, quasi pronto da indossare.
Carola è così: istintiva, emozionale, passionale. E, da non sottovalutare, è molto precisa e rigorosa. In tutto. Se, però, nelle sue borse sfoga tutta la creatività, i pensieri e il desiderio di rendere “sua” la realtà, nella gestione più accurata del suo giovanissimo marchio applica tutta la sua fermezza e precisione. Perché nulla può essere lasciato al caso. Carola lo sa, soprattutto perché fa tutto da sola. Da quando ha deciso di intraprendere il percorso della start up e buttarsi nel mercato, la giovane designer ha sempre dovuto incanalare le sue forze creative e, nel contempo, quelle amministrative. E i risultati, passo dopo passo, stanno arrivando.
Ma andiamo con ordine. Carola Pennacchiotti, classe 1986, romana. Dopo il diploma di Liceo Linguistico ed una Laurea specialistica in Economia e Management, seguita da un’esperienza lavorativa nel marketing, vince il concorso per il Dottorato in Innovazione e Tutela dei Consumatori all’Università Roma Tre.
La ricerca universitaria ed il marketing sono solo la base, però, da cui questa giovane startupper inizia il percorso di progettazione e realizzazione di borse e accessori usando esclusivamente materiali di recupero, seguendo così le sue idee in merito alla tutela dei consumatori, all’ambiente e all’innovazione. Nell’estate del 2013 crea una capsule collection di borse che, come primo esperimento, ottiene risultati molto buoni, utili a far scattare in lei il desiderio di diventare “grande” e fare il salto nel mondo delle start up e creare un marchio. Qualche mese dopo, a gennaio 2014, arriva il vero turning point: il desiderio di trasformare in realtà le sue idee, da tanto covato, le danno la forza per far partire ufficialmente il suo progetto, realizzando una linea di borse ed accessori che riprende proprio il suo nome di battesimo.
E le soddisfazioni non sono tardate ad arrivare. Carola, infatti, è stata selezionata per prendere parte a “Room Service”, progetto legato alle giornate di Altaroma dedicato ai giovani talenti e alle loro preview autunno/inverno. Un ottimo trampolino di lancio che ha dato a questa giovane designer la forza di partire, accumulare energie e soprattutto lo stimolo a mettersi in gioco e fare sempre meglio.
Ma cosa fa distinguere le sue borse dalle altre? Qualità e artigianalità sono le caratteristiche che “personalizzano” e rendono uniche le sue creazioni. Interamente fatte a mano, ogni pezzo è un’interpretazione contemporanea di forme classiche e fuori dal tempo. Ogni modello è interamente sagomato a mano nel cuore di Roma, città dove Carola vive e da cui si lascia ispirare per unire pellami, tessuti ecologici, innovativi e tecnici che trovano una “nuova vita” in ciascun modello. Focus del suo brand è creare forme originali arricchendole di dettagli inaspettati al fine di superare la monotonia dell’omologazione attraverso la proposta di un prodotto in cui sia possibile ritrovare una soggettiva identità in un continuo alternarsi di passione e stupore.
L’ispirazione di Carola a creare può davvero nascere ovunque: da una situazione, da una sensazione, da odori, colori. Tutto le può dare input creativo. Un esempio? La prossima collezione SS15 prende spunto dall’estate romana, con i suoi i colori, le lunghe e calde giornate, la libertà. Insomma: mai mettere limiti all’ispirazione.
La giovane designer/start upper, nonostante gli impegni legati al suo marchio, non ha affatto messo da parte il percorso universitario, anzi: riesce a far combaciare entrambe le cose, talvolta raccontando agli studenti la sua esperienza. Perché, come dice lei, “finché c’è passione ed umiltà, voglia di fare e forza di volontà, si possono fare un sacco di cose insieme. Certo, la stanchezza arriva ma, se a fine giornata torni a casa felice, inizi a pensare che ne vale veramente la pena”. Thumbs up!
Roma 3 aprile 2014Valentina Clemente