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Cashless Society: l’ascesa delle compravendite digitali

I consumatori europei continuano a rivolgersi al pagamento elettronico anche dopo la pandemia.

clashless society
I consumatori europei si rivolgono sempre di più al pagamento elettronico

Meno carta, metallo, evasioni, truffe, rischi di contagio e di fallimento per lockdown. I consumatori europei si rivolgono sempre meno al contante: 4 su 10, secondo lo studio diffuso in estate dalla Bce, prevedono di continuare a usare il pagamento elettronico anche dopo la pandemia. Si sono trovati bene e – una volta abbattuta una barriera millenaria e psicologica della moneta di scambio sonante – la strada è in discesa. L’anno scorso l’Italia ha registrato circa 77 transazioni annue pro-capite via carta, piazzandosi 24esima su 27 in Ue, scavalcata pure dalla Grecia. Dietro di noi solo Germania (76), Bulgaria (43) e Romania (30): queste ultime due però, a fronte del nostro +17%, segnano una crescita annua rispettivamente del 33 e 26%, grazie anche al bacino ancor intonso da riempire.

Sorprende l’esiguità del mercato tedesco, su cui punta infatti Satispay: realtà fintech nostrana di cui si è parlato di recente proprio per le mire espansionistiche e che – oltre all’utilizzo della moneta elettronica nei negozi fisici – offre tanti altri servizi, dalle ricariche telefoniche al bollo auto alla gestione dei risparmi.

Cashless society: dal piano italiano alle nuove soluzioni FinTech

Nei primi 7 mesi dell’anno le operazioni passate attraverso il suo software sono salite di oltre il 50% per un controvalore complessivo di circa 255 milioni di euro. Danimarca, Svezia e Finlandia guidano la classifica continentale con una media di 370 transazioni a testa, 5 volte le nostre. Nel 2019 in Europa sono stati effettuati 63 miliardi di pagamenti telematici per un totale di quasi 2 trilioni e mezzo transati: in Italia a fine 2020 il totale, secondo Agenda Digitale, si aggirerà sui 275 miliardi.

L’obiettivo a cui il piano Cashless del governo Conte ambisce, con i 3450 euro di rimborso massimo cumulabile dai 3 differenti cashback, è addirittura triplice: colmare il gap con i partner comunitari; ridurre l’evasione fiscale; rilanciare l’economia. Meta, quest’ultima, comune a ogni paese. Si parla naturalmente di quella movimentata da negozi e attività al dettaglio, giacché lo shopping online è già esploso dell’80% durante il Covid e non necessita di incentivi.

Esercenti e, soprattutto, professionisti: non solo da idraulici, muratori ed elettricisti ma da medici, sanitari, consulenti retribuiti in nero in cambio di uno sconto. Più difficili da scovare, nel chiuso dei loro studi. Proviene da qui quella parte di gettito recuperabile da stimoli come la lotteria degli scontrini, di sicuro non indifferente ma comunque non paragonabile a quella frodata da multinazionali e società offshore.

Non è certo diretto ai “grandi evasori” il limite 1000 euro per gli acquisti in contanti previsto a partire da gennaio 2022. Una soglia fin troppo alta se lo scopo è spingere all’uso di bancomat e applicazioni smartphone negli esercizi fisici, penalizzati prima dalle restrizioni anti virus e ora dalla crisi dei consumi.

e commerce

L’ascesa delle compravendite digitali, confermata dall’istituto di Francoforte, è un trend in consolidamento per saldare acquisti ma anche per assicurare beni, investire in fondi, riscuotere indennizzi. Che PayPal abbia aperto alle criptovalute la dice lunga sullo sviluppo, la credibilità e la fiducia raccolte dalle piattaforme di mobile payment e contactless alternative alle stesse carte di credito. Delle oltre 70 candidature di startup, giunte da 18 paesi alla prima edizione live streaming del Milan Fintech Summit, ne sono state selezionate 20 italiane e straniere (in gran parte anglosassoni) per presentare le proprie idee di impresa a un parterre di investitori internazionale. Le tricolori sono le insurtech Neosurance, See Your Box e Lokky; WizKey, Soisy, Cardo AI e Faire Labs operanti nel lending; Trakti nella cybersecurity; Stonize nel cloud computing; e Indigo.ai che si occupa di Ia. Nel 2020 le giovani aziende del settore sono aumentate del 27% e il loro fatturato del 30: gli organizzatori dell’happening si aspettano un incremento del giro d’affari di quasi il 60% nei prossimi 4 anni, per 73mila nuovi posti di lavoro. In un universo di prestazioni finanziarie interconnesse, ormai non ha più senso parlare di realtà “italiane” se non per il luogo di fondazione o in cui hanno sede.

Le soluzioni fornite dalle tecnologie di frontiera vanno ben oltre l’acquisto di un paio di scarpe o di jeans e sono in grado di elaborare raffinate analisi dati e generare report in pochi secondi, indirizzando al meglio la spesa come l’investimento, il risparmio e l’assicurazione delle risorse dell’utente. Un business che può solo crescere insieme alla conoscenza e alla consapevolezza da parte del grande pubblico della sicurezza e delle funzionalità offerte oggi dalla finanza tecnologica. La fotografia scattata qualche settimana fa da Mastercard e AstraRicerche rivela che è soprattutto il pubblico dai 18 ai 45 anni che adotta questo sistema “mobile only” via app o wearable, i dispositivi mobili indossati come un orologio. Le nuove generazioni faranno il resto. Non è stato solo il Covid ad ammainare la bandiera del commercio “in presenza”: è qui, nella cashless society senza denaro liquido, l’unica speranza di lasciarla almeno a mezz’asta ancora per un po’ prima che l’e-commerce divori tutto.

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Scritto da Giuseppe Gaetano

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