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Chateau Lafite, un vino pressoché immortale

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Nasce nel 1670 e all’inizio del ‘700 era già diventato un mito, le vin du Roi, il vino dei re, come lo chiamava il cardinale Richelieu alla corte di Luigi XV, quando Chateau Lafite era ancora uno dei rari “new french claret”, secondo gli Inglesi. Sul mercato londinese aveva fatto colpo questo nuovo vino con estrazioni e macerazioni più importanti e perciò dal colore più intenso, dal momento che gli Inglesi qualificavano i vini Bordeaux come “claret”, in virtù del loro colore molto tenue.

Lafite proviene dal guascone “la hite”, letteralmente “la collinetta”. Il primo vigneto risale, appunto, al 1670, grazie a Jacques de Sègur, discendente del famoso Nicolas – Alexander de Sègur, il “principe delle vigne”. I suoi possedimenti comprendevano, oltre che Lafite, anche Mouton, Latour e Calon.

La storia va avanti con la triste fine dei discendenti Sègur durante la rivoluzione francese, quando la produzione fu ceduta alla famiglia Gould che la tenne fino al 1868, anno in cui il domaine comprendente circa 74 ettari, fu acquistato dal banchiere James de Rothschild. Fra tutti i vini bordolesi, lo Chateau Lafite era già in cima alla scala gerarchica.

Quelli datati 1800 sono considerati vini pressoché immortali, anche se, in seguito, c’è stato un leggero appannamento risolto nel 1975; dall’annata 1981, i millesimi di pregevolezza hanno ricominciato a presentarsi in considerevole successione; la finezza e la classe del Lafite sono entrate nella leggenda. Una provenance d’altissimo livello gli conferisce una straordinaria superiorità; in prima giovinezza, questo vino può sembrare più leggero rispetto ad altri bordolesi, ma col trascorrere del tempo le sue enormi potenzialità confermano la sua fama, annoverandolo tra i migliori al mondo.

Oggi, il vigneto Chateau Lafite – Rothschild è di circa 100 ettari, ripartiti con il 70% di Cabernet Sauvignon, 20% di Merlot, 5% di Cabernet Franc e l’altro 5% di Petit Verdot; la produzione si attesta a 240.000 bottiglie, circa.

La domanda sorge spontanea, quanto costa una bottiglia delle migliori annate? Nell’ultima asta, tenuta da Sotheby’s, a Hong Kong, tre bottiglie Lafite 1869 provenienti dalla cantina Rothschild in Francia, sono state battute per una cifra pari a 5,4 milioni di dollari di Hong Kong, ovvero, 500mila euro. Un record, visto che la valutazione di una singola bottiglia si aggira intorno ai 165mila euro.

Altro costosissimo esemplare di Chateau Lafite fu messo all’asta nel 1985 e battuto per la modica cifra di 160mila dollari americani.

Una curiosità, sul vetro della bottiglia sono incise le iniziali del suo antico proprietario, Th. J. Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, padre fondatore della confederazione a stelle a strisce e fine intenditore di vini francesi.

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Scritto da luxu

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