ChatGPT, piattaforma di intelligenza artificiale creata da OpenAI, sbarca anche su smartphone. Una vera e propria sfida contro Google. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
ChatGPT arriva anche sugli smartphone
ChatGPT, piattaforma di intelligenza artificiale creata da OpenAI, sbarca anche sugli smartphone. Per il momento questo vale solo per gli utenti statunitensi, di Apple, per essere precisi. Dalla giornata di ieri, giovedì 18 maggio, l’app di ChatGPT è disponibile nell’App Store Usa, ma presto arriverà anche negli altri Paesi. Ad annunciarlo la stessa azienda, con una nota ufficiale. Esattamente come il sito web, la chat di intelligenza artificiale relazionale consente di ricevere risposte istantanee ottenendo informazioni precise, senza passare al setaccio annuncio o risultati multipli da dover poi consultare. Consente anche di ottenere consigli su misura in merito a ricette culinarie, viaggi e creazione di messaggi.
L’app è molto utile anche per l’assistenza tecnica che riguarda degli argomenti specifici oppure per imparare sempre cose nuove. Bisogna ovviamente ricordare di non prendere come verità assoluta tutto ciò che sostiene l’app. Le informazioni sono aggiornate al 2021 e tutto ciò che viene chiesto sugli accadimenti degli ultimi due anni potrebbe dare risposte sbagliate perché non presente nel server.
La sfida di ChatGPT a Google
Per il momento l’app di ChatGPT è disponibile solo sui dispositivi Apple, ma la società ha fatto sapere che presto sarà disponibile anche sui dispositivi con il sistema Android. Nella nota ufficiale di annuncio viene anche sottolineato che l’app non conterrà pubblicità. Si tratta di una frecciatina a Google, a cui sta iniziando a fare da competitor.
Non solo. Nella nota la società ha fatto anche notare che ora grazie all’app sarà possibile “ottenere informazioni precise senza passare al setaccio annunci o risultati multipli”. Una vera e propria sfida contro Google. La notizia arriva in un momento in cui il contesto che riguarda l’intelligenza artificiale è molto polemico, soprattutto dopo le preoccupazioni dell’Unione Europea emerse negli ultimi mesi e lo stop, che in seguito è rientrato, del servizio di ChatGPT in Italia, voluto e stabilito dal Garante della Privacy.