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Che ci fanno la cultura digitale e l’Apple One a Viterbo

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Medioera atto terzo. Suona più o meno come Il Padrino e invece è un festival di cultura digitale alla sua terza edizione in quel di Viterbo. Per chi non lo sapesse, Viterbo è 70 chilometri a nord di Roma.

Cosa ci fa un festival di cultura digitale a Viterbo? In una provincia in cui la banda larga è ancora un miraggio in molte zone? Riavvolgiamo il nastro: è un assolato primo pomeriggio della primavera di tre anni fa. Interno giorno: libri alle pareti, due divani, uno bianco e l’altro a quadretti. Una poltrona. Due puff. Uno stereo da cui esce un vecchio pezzo acustico di Jamiroquai.

Quattro amici si ritrovano a fare due chiacchiere intorno all’idea di fare qualcosa in città. Qualcosa che abbia a che fare con la passione che li tiene insieme ormai da qualche anno: la passione per l’innovazione tecnologica, per la rete, per la condivisione, per i nuovi modelli di pensiero figli della rivoluzione più importante degli ultimi quarant’anni.

E siccome i quattro amici sono appassionati di storie, amano ascoltarle, amano raccontarle, amano inventarne di nuove decidono di mettere in piedi un contenitore per contenerne un po’, di queste storie.

E allora, di corsa, pensano a come organizzarsi; buttano giù un progetto di quattro paginette quattro, attivano tutte le loro relazioni e verificano che forse si può fare.

E allora su quel forse costruiscono la prima edizione di Medioera festival della cultura digitale. Il nome vuole tenere insieme il medio di medioevo, viterbo, la città dei 50 papi ha uno dei centri storici medioevali più estesi d’Europa, il medio di mezzo (un po’ un forzatura ma ci stava bene) e l’era intesa come il tempo dei media.

Gli ospiti li raggiungono per lo più via Facebook e ne trovano di entusiasti e disponibili.

Le istituzioni nazionali e locali a cui mandano il progetto danno la loro disponibilità a sostenere l’esperimento ed il festival, anche con l’aiuto di qualche azienda locale, parte.

Montano un palco in pieno centro storico, sistemano le sedie ogni sera, presentano gli ospiti, introducono i dibatto. un self made festival, fatto con l’entusiasmo di chi vede realizzarsi una idea in cui ha molto creduto. Dopo dieci giorni passati in piazza è tempo di bilanci ed il bilancio della prima edizione è così positivo che i quattro amici cominciano fin da subito a pensare alla seconda.

E allora scelgono una piazza più grande sempre in centro, quella piazza del Gesù che ospiterà anche l’edizione 2012 dal 16 al 21 luglio, e cominciano a immaginare e programmare affiancando alla edizione estiva gli eventi speciale che ormai da due anni accompagnano l’inverno viterbese a base di aperitivi workshop, di workshop tradizionali, di seminari.

Stringono rapporti con l’università della Tuscia, consolidano quelli con gli enti locali e le istituzioni nazionali, e la seconda edizione è più grande e colorata della prima. Vede alternarsi sul palco personalità di rilievo nazionale ed internazionale, politici, ministri, a raccontare il mondo che cambia dalla prospettiva social e digitale. E si parla di musica, nuovi media, nuovi linguaggi, cinema digitale. Di politica ed informazione. E si distribuiscono pillole di conoscenza informatica agli over 60 insieme alla fondazione mondi digitali, si canta tutti insieme a Davide Van De Sfroos.

L’edizione di quest’anno, vede i quattro amici affiancati da un gruppo di giovani e giovanissimi collaboratori. Il festival crescere di intensità. il programma riempirsi di venti, oltre 40 in 5 giorni, le collaborazioni infittirsi, la rete delle relazioni dare i suoi primi veri frutti. Quest’anno c’è anche una mostra alla quale teniamo molto. La mostra sulla rivoluzione informatica, con un cimelio. L’Apple One accompagnato da una lettera autografa dell’epoca, di Steve Jobs.

In programma anche tanti workshop e manifestazioni speciali per la città. Dalla Twitpizza al concorso per l’Instawalk. Abbiamo in programma anche ospiti di grande livello, politici come Giorgia Meloni a Paolo Gentiloni, musicisti del calibro di Saturnino a Davide Ferrario. Poi anche blogger come Alessio Jacona, e tanti altri. Tutti i dettagli per chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui sono sul nostro sito e da lì su tutti i canali social.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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