#chewifi Genova, Enrico Alletto: ma la rivoluzione è ancora in corso

ambiente

Facendo seguito all’interessante e dettagliato spunto di questo articolo, vorrei aggiungere alcuni elementi ad integrazione delle informazioni relative al panorama wifi a Genova e concludere con alcune idee/proposte rivolte alla pubblica amministrazione locale.

Proprio a fronte della stesura di questo pezzo, mi sono fatto un giro tra gli hot spot attualmente attivi in città e, dopo essermi connesso al Free Wifi del Comune, che risulta oggettivamente un po’ macchinoso nelle varie operazioni di registrazione e attivazione, ho notato che la velocità fornita è comunque buona. Altri operatori forniscono un sistema di autenticazione relativamente più semplice, ma con una connessione a tratti più lenta ed a macchia di leopardo.

Spostandosi tra un palazzo e l’altro, infatti, ho potuto notare cali del segnale, che rendono un po’ caotico reggere una connessione usabile in mobilità.

Alla fine del giro non ho trovato una situazione molto diversa da quella descritta nella mini-inchiesta di una testata locale, datata 2011 anche se per la verità “unificare” e rendere efficienti i diversi sistemi di autenticazione non è così semplice come si potrebbe pensare. C’è stato anche un tentativo – come spiega questo video dell’ottobre 2011 – non andato però a buon fine.

Il wifi gratuito a Genova risulta dunque ancora oggi concentrato in alcune zone del centro cittadino, lasciando pressoché scoperta la quasi totalità dei quartieri che gravitano attorno alle zone già servite, ovviamente se si escludono lodevoli ed efficaci iniziative come quella per esempio di Farmacia Serra e l’accordo con Federfama citato anche nell’articolo precedente.

Per ovviare a questo inconveniente, sarebbe effettivamente utile battere la strada degli esercizi commerciali, che, proprio perché presenti su tutto il territorio cittadino, potrebbero fornire una copertura più capillare ma, consultando alcuni addetti ai lavori, pare che l’iniziativa comunale dopo essere stata annunciata sia rimasta ferma per tutta l’amministrazione precedente.

Recentemente l’attuale amministrazione sta dando segni di voler riprendere in mano la questione, in primis tramite una convocazione degli stessi addetti ai lavori da me consultati, ma siamo ancora in una fase iniziale.

Il Comune, che si propone di “gestire” in qualche modo anche il wifi di privati con il metodo di autenticazione Free Wifi attualmente in dotazione, potrebbe tuttavia dover affrontare nel corso del tempo alcuni problemi che vale la pena tenere in considerazione:

. Costi di manutenzione da non sottovalutare.

. Uffici e personale a cui fare riferimento che mutano nel tempo (A dicembre 2012 per esempio c’è stato un riordino della macchina comunale che ha mescolato un po’ le carte spostando ruoli e competenze di molti uffici. Normale nei cambi di giunta, ma poco pratico per il privato che si deve interfacciare con la pubblica amministrazione.

Questo aspetto mi è stato fatto notare proprio da alcuni addetti ai lavori da me consultati).

. Il servizio di autenticazione Free Wifi non porta all’esercente valore aggiunto – per esempio di tipo promozionale – a lui resta comunque in carico il costo della connessione.

Tenuto conto delle problematiche sopra esposte, una proposta sensata nei confronti della pubblica amministrazione potrebbe essere quella di lasciare spazio all’iniziativa privata, liberando risorse che il Comune potrebbe impiegare per gestire la copertura e la manutenzione di spazi pubblici nelle aree turistiche o a “fallimento di mercato” magari rivedendo un po’ l’attuale metodo di autenticazione, oggettivamente un po’ obsoleto e coordinandosi con le iniziative regionali in atto.

Le azioni che la pubblica amministrazione locale potrebbe portare avanti per incentivare l’iniziativa privata spaziano da campagne di sensibilizzazione per far comprendere ai commercianti le opportunità nell’utilizzo del wifi, all’inserimento degli stessi esercizi in una lista di “buoni” patrocinata direttamente dal Comune di Genova, sconti sul canone di pubblicità e altre tasse comunali, servizi telematici per accedere ed espletare direttamente pratiche online o ancora stipula di accordi di collaborazione con realtà no profit già attive sul territorio.

Molta strada è stata certamente fatta in ambito wifi a Genova dalla pubblica amministrazione locale, adesso però occorre aggiornare e razionalizzare l’esistente magari impegnandosi a tenere bassi i costi di gestione della rete senza penalizzare la qualità del servizio.

Una buona base infrastrutturale c’è, le proposte costruttive direi pure, se la politica, alcuni soggetti interessati al tema della società civile e le realtà commerciali troveranno la volontà di mettersi attorno ad un tavolo e ragionarci un po’ su, credo si possa trasformare l’esistente in qualcosa di ancor più efficiente e moderno senza sconfinare in costi di realizzazione proibitivi.

La rivoluzione è ancora in atto e Genova ha ancora molto da dire!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

What do you think?

Scritto da chef

innovaizone

12 consigli per avviare una startup da 12 imprenditori che ce l’hanno fatta davvero

lifestyle

L’incognita della busta arancione dell’Inps per la generazione mille euro