I genovesi sono persone pratiche, o una cosa la fanno o non la fanno, un po’ alla jedi, per parafrasare il Maestro Yoda: «Fare, o non fare, non c’è provare». A Genova la frase sarebbe suonata più o meno così: «Sciûsciâ e sciorbî no se pêu» (non si può succhiare e fischiare). Da molto tempo a Genova si parlava di wifi libero, ancora prima del famigerato Decreto Pisanu. I progetti pilota c’erano, ma il modo ferreo e un po’ paranoico con cui bisognava registrarsi non fece mai decollare un’installazione di massa di hot spot per Genova, facendo prevalere il “non fare” piuttosto che sprecare risorse.
Nel 2009 arrivano però i primi tentativi di creare una smart city, provando a vincere i limiti della legge.
L’associazione Cittadini Digitali, in collaborazione con Vallicom, lancia una serie di hot spot WiFi nel centro città, ma la connessione in molte zone è a pagamento (dai 6 ai 12€ l’anno). Affiancata a questa iniziativa, il Comune di Genova prova a creare isole wifi gratuite nel centro e in alcune biblioteche.
Ma è a partire dal 2011 che cambia finalmente qualcosa, sopratutto grazie alle nuove norme sull’autenticazione degli utenti e dell’adesione del Comune di Genova al progetto Free Italia Wifi, che partendo da Roma cerca di diffondere un sistema univoco e standardizzato di autenticazione degli utenti.
Il wifi libero ora si può fare! E si parte di gran carriera. Sfruttando i fondi europei provenienti dal progetto Wi Move vengono servite con accessi gratuiti molte zone del centro cittadino: quasi tutte le biblioteche principali, le stazioni ferroviarie (Brignole, Principe e Sampierdarena), le piazze principali del centro, i piazzali della Fiera e il terminal arrivi dell’aeroporto Cristoforo Colombo.
Si aggiunge successivamente anche la biblioteca Berio, grosso centro di incontro degli studenti genovesi.
Si arriva al 2012 con circa 800 connessioni giornaliere di media, e si aggiunge alla rete anche l’ospedale pediatrico Gaslini, che apre la sua rete WiFi interna gratuitamente a tutti i pazienti. Il sistema è praticamente a regime, il metodo per registrarsi è molto semplice: alla prima connessione si viene reindirizzati ad una pagina dove registrare il proprio user, la propria password e un numero di cellulare, poi bisogna effettuare una chiamata, che verrà interrotta automaticamente, e la navigazione sarà abilitata. Il limite massimo imposto è di 2 ore o 300 MB al giorno. Decisamente sufficienti per qualunque consultazione giornaliera in mobilità.
Lo stesso anno l’Associazione Cittadini Digitali trova un’intesa con Federfarma e si prefigge l’obiettivo di dotare ogni farmacia della città di un accesso WiFi gratuito.
A questo proposito è diventata famosa e degna di nota la Farmacia Serra di Voltri che, con un’idea tutta 2.0 di farmacia, si butta nell’e-commerce, crea un blog molto seguito a livello nazionale sulla salute e sopratutto punta sul wifi libero non solo ai propri clienti, ma a tutti in un’area di circa 300 metri.
Nel 2013 riceve numerosi hot spot gratuiti anche il quartiere Maddalena, dove per inaugurare la nuova rete è stato creato un social game, in collaborazione con alcuni professori e ricercatori del dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università di Genova, il ConQR. Scopo del gioco era una lotta all’ultimo QR code fotografato tra vampiri e licantropi, unito ad una caccia al tesoro di oggetti-QR code nascosti ovunque.
Un’occasione di rilancio del quartiere che si avvale delle nuove tecnologie e del WiFi gratuito.
Parallelamente all’installazione di nuovi punti d’accesso il Comune lancia un’intesa con gli esercizi commerciali e i privati, propone di fornire il servizio Free Italia WiFi a chi ne facesse richiesta, per ampliare la rete in maniera molto più capillare e provare a superare i limiti delle risorse pubbliche, una sorta di smart city partecipata.
L’obbiettivo per il futuro, presumibilmente nel 2014, sarà avere un username e una password validi per tutta la Liguria. Genova, i cittadini e i commercianti, credono molto nel rilancio turistico della città anche in veste di smart city, e il WiFi libero non può che esserne un punto di partenza fondamentale.
Il modo migliore per valorizzare la storia, l’arte e la cultura antica disseminate per la città è proprio la modernità e la tecnologia.
Un grande in bocca al lupo all’avventura del wifi libero e gratuito di Genova!