#Chewifi Trentino, hotspot e fibra ottica ad alta quota

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Territorio montuoso e spesso inospitale, il Trentino è meglio conosciuto come la regione delle vallate strette che si inerpicano sulle Dolomiti. Il 70 per cento del territorio si sviluppa oltre i 1.000 metri di altitudine. Questo aspetto da un lato dà la possibilità di abitare a pochi passi da un ambiente naturale incontaminato e unico, dall’altro lato però gli spostamenti richiedono tempi piuttosto lunghi: ciò rende i luoghi montani a volte difficili da abitare, con il rischio di creare tante piccole derive di abbandono.

Così la tecnologia diventa fondamentale. Io stessa, nata a fine degli anni ’80, posso testimoniare quanto sia stato importante durante la mia adolescenza il mio modem 56k e quanto mi sarebbe stato stretto vivere qui se allora non avessi avuto IRC e, ammettiamolo, napster.

In Trentino, fortunatamente, la Provincia ha adottato servizi all‘avanguardia in ottica di smart territory per diffondere le possibilità derivanti dall’utilizzo di internet e delle nuove tecnologie ICT. Nel 2004, con lo scopo di realizzare una rete di comunicazione elettronica autonoma in banda larga, nasce la società di sistema Trentino Network. Oggi l’infrastruttura in fibra ottica, dorsale lunga ben 1.000 Km, è stata ultimata, ed entro il 2018 si porterà la fibra ottica in ogni abitazione.

L’idea di base è quella di garantire un accesso ottimale a internet in tutto il territorio provinciale, permettendo ai cittadini di lavorare da remoto, ricevere servizi di assistenza dalle proprie abitazioni e ridurre l’inquinamento dovuto alla pendolarità.

Tra le Dolomiti, grazie a queste politiche, è quindi presente WiNet, una delle più vaste reti wireless a livello europeo, che offre anche 520 agorà pubbliche, aree Wi-Fi riconoscibili attraverso cartelli dove è possibile connettersi ad internet gratuitamente.

La localizzazione degli hotspot Wi-Fi è consultabile sul portale di divulgazione della Provincia Autonoma di Trento. Hotspot che coprono le piazze e le zone limitrofe della maggioranza dei comuni, anche quelli più piccoli. I dati sulle connessioni alle agorà pubbliche confermano l’efficacia del progetto: il numero di utenti della rete Wi-Fi provinciale si è triplicato in meno di tre anni, anche grazie all’accordo di utilizzo della piattaforma FreeLuna per registrare e accreditare gli utenti, sottolineando così anche la rilevanza empirica dei progetti di allargamento della rete.

Sempre in ottica di smart territories, dal 2008 è stato avviato un progetto che ha allacciato alla rete ben 55 rifugi tra i 2.000 e i 3.000 metri di altitudine, con l’obiettivo di arrivare a quota 80 a fine 2014.

Quando un rifugio viene connesso a WiNet diventa anch’esso parte delle agorà pubbliche, offrendo quindi non solo VoIP e servizi di emergenza, ma anche Wi-Fi libero.

Da alcuni mesi, grazie al ruolo del Trentino come eccellenza europea e polo dell’ICT e all’apertura del patrimonio informativo da parte della Provincia Autonoma di Trento, con il portale dati.trentino.it, anche Trentino Network ha avviato un percorso di apertura del dato, prendendo a riferimento le best practices europee.

I dati degli hotspot dell’infrastruttura di rete provinciale saranno a breve disponibili anche in formato aperto. Oltre alla divulgazione dei dati è in corso anche la realizzazione di un implementation model e di una toolbox, al fine di sviluppare un modello snello di realizzazione dell’apertura del dato adatto alle imprese.

Questo modello, all’interno del progetto Open Data, è nato con l’idea di incentivare le realtà aziendali all’attuazione di questa buona pratica, in modo da creare uno strumento di ausilio per aiutare la diffusione della cultura open al di fuori delle pubbliche amministrazioni, contrastando anche in parte il nuovo openness divide che si sta creando tra amministrazione pubblica e imprese.

ANGELA DI FIORE

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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