Spazio alla Cina e alla sua più recente produzione artistica per una mostra che affonda le sue radici nel 2006, quando l’Astrup Fearnley Museum di Oslo decise, in collaborazione con la Serpentine Gallery di Londra, di approfondire la conoscenza della giovane creatività cinese.
Sin dall’inizio, China Power Station è stata concepita come un progetto in evoluzione, che tenesse conto anche dei diversi contesti espositivi. Ad ogni tappa, infatti, da Oslo a Londra, dal Lussemburgo all’Italia, sono stati proposti diversi artisti e diverse opere, in un sistema in costante sviluppo che rispecchiasse appunto anche il tempo e la tipologia degli spazi.
Arriva così a Torino, arricchita con nuove acquisizioni, la rassegna che comprende una quarantina di opere di artisti d’avanguardia, come i più noti Cai Guo-Qiang e Huang Yong Ping, e la nuove leve, nate tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, tra cui Cao Fei, Liu Wei, Yang Fudong, Sun Xun, Zhang Ding.
Fu negli anni Ottanta che la Cina conobbe un’esplosione di creatività, con artisti pionieristici come Cai Guo-Qiang (classe 1957) e Huang Yong Ping, nato nel 1954, leader della rivoluzione artistica di quegli anni, che prosegue ancora oggi, portando avanti la loro importante eredità.
Emersi da un lungo periodo di isolamento culturale, questi artisti si trovarono ad operare in un contesto locale caratterizzato da una concezione e da un gusto per l’arte molto tradizionali.
Artisti innovativi e rivoluzionari, non hanno però mai abbandonato l’arte e la filosofia cinesi, ponendosi anzi in costante dialogo con l’arte occidentale. Huang e Cai hanno costruito ponti, percorsi oggi da molti giovani artisti, verso tante e diverse direzioni.
In parallelo all’affermarsi del colosso cinese sullo scenario mondiale, anche la produzione artistica si è guadagnata una posizione di rilievo nel mondo dell’arte internazionale.
«Credo che per tutti noi sia ormai doveroso ampliare lo sguardo su quanto sta succedendo in Cina in campo artistico, perché questo paese in continua evoluzione rappresenta ormai una delle realtà importanti della scena dell’arte e dell’economia internazionale», ha dichiarato Ginevra Elkann, vicepresidente della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.
Installazioni, sculture, fotografie, film, computer grafica, video, dipinti, creati fra il 2005 e il 2007, testimoniano la creatività di una generazione di artisti che si stanno facendo conoscere, aprendo nuovi territori per l’arte contemporanea, sia cinese che internazionale.
Tematiche diverse, come politica e potere, realtà e illusione, la ricerca di un’identità, sospesa tra memoria e nostalgia, vengono esplorate con tecniche diverse – dalla video arte alla tradizionale pittura a china o ad acquarello – e offrono una visione attuale della cultura di un Paese in rapida evoluzione.
Una caratteristica comune a molti lavori presentati a Torino è la monumentalità, come nel caso dell’enorme Colosseum di Huang Yong Ping o della barca capovolta The Eagle has arrived, esposta nella rampa nord del Lingotto.
China Power Station è stata inaugurata il 7 novembre e resterà aperta fino al 27 febbraio 2011.