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Cibo sostenibile: la ricerca di una certificazione chiara in Europa

Esploriamo le sfide e le opportunità nella certificazione della sostenibilità alimentare in Europa.

Immagine che rappresenta il cibo sostenibile in Europa
Scopri come la certificazione del cibo sostenibile sta evolvendo in Europa.

Il dilemma della sostenibilità alimentare

Negli ultimi anni, la questione della sostenibilità alimentare è diventata sempre più centrale nel dibattito pubblico. I consumatori sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale e sociale delle loro scelte alimentari, ma si trovano spesso a navigare in un mare di certificazioni e marchi che promettono sostenibilità senza fornire chiarezza. L’Unione Europea sta lavorando per definire criteri chiari, ma il percorso è ancora lungo e complesso.

Le certificazioni alimentari: un labirinto di sigilli

Il panorama delle certificazioni alimentari è variegato e, a volte, confuso. Esistono certificazioni europee, internazionali e private, ognuna con i propri criteri e standard. Tuttavia, come sottolinea Roberta Dameno, sociologa del diritto, non tutte queste certificazioni corrispondono a una reale sostenibilità. Alcune si concentrano sulla qualità o sulla territorialità, mentre altre possono essere più superficiali, lasciando i consumatori in balia di slogan accattivanti ma poco sostanziali.

Il ruolo dell’Unione Europea nella definizione della sostenibilità

Recentemente, l’Unione Europea ha fatto un passo avanti integrando nel regolamento sulle indicazioni geografiche una “prova di definizione” per la sostenibilità. Tuttavia, questo approccio è stato criticato per la sua vaghezza, poiché consente ai consorzi di scegliere come definire la sostenibilità, sia essa sociale o ambientale. Emma Sofia Lunghi, dottoranda in Giurisprudenza, evidenzia come questa mancanza di chiarezza possa portare a una proliferazione di certificazioni private che, sebbene possano sembrare più affidabili, non sempre garantiscono una reale sostenibilità.

Come orientarsi tra le etichette alimentari

Per i consumatori, orientarsi tra le varie etichette può essere una sfida. Lunghi suggerisce di prestare attenzione alle certificazioni biologiche, poiché queste tendono a seguire criteri più rigorosi in linea con la sostenibilità ambientale.

Inoltre, è importante leggere attentamente le etichette e interrogarsi sulla reale sostenibilità di un prodotto. Ad esempio, un prodotto a chilometro zero potrebbe non essere necessariamente più sostenibile se non vengono considerati altri fattori, come le pratiche agricole utilizzate.

Il potere dei consumatori e il boicottaggio

In questo contesto, i consumatori hanno un ruolo fondamentale. Movimenti di boicottaggio possono influenzare le pratiche delle aziende e spingere per una maggiore trasparenza. Lunghi e Dameno sottolineano che la vigilanza partecipata e la consapevolezza collettiva possono portare a un miglioramento della qualità del cibo e a una maggiore responsabilità da parte delle aziende. Essere consumatori informati e attivi è essenziale per promuovere un cambiamento significativo nel settore alimentare.

Conclusioni: verso un futuro sostenibile

La strada verso una definizione chiara di cibo sostenibile è ancora lunga, ma i segnali di cambiamento sono incoraggianti.

Con una maggiore consapevolezza e un impegno collettivo, è possibile costruire un sistema alimentare più giusto e sostenibile. È fondamentale continuare a fare pressione affinché le istituzioni e le aziende si impegnino a garantire pratiche realmente sostenibili, affinché ogni consumatore possa fare scelte informate e responsabili.

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