Col #BTO2013 vogliamo rivoluzionare l’industria del turismo

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L’Italia turistica ha deciso di incontrarsi per la prima volta a BTO. Non era mai successo. Non in quanto persone che decidono, per loro esistono altre occasioni. Non in quanto persone che investono in formazione, loro già partecipano a questo evento da anni. Parlo delle persone che danno voce e anima, sui social network, a Regioni, Province, Comuni o Associazioni. Insieme a singoli, e sono tanti, che i loro territori raccontano quotidianamente, con un tweet o una foto su instagram, e se ne sentono ambasciatori.

Bto, Buy Tourism Online, l’evento fiorentino dedicato all’innovazione nel turismo, aveva messo da subito le persone al centro di questa VI edizione con il titolo ITisYOU.

E’ arrivato il momento di scrollarsi di dosso tutte le negatività degli anni passati, e il turismo può essere la nostra principale risorsa, può diventare una delle chiavi di riscatto di questo Paese.

Il mondo del turismo è una community inconsapevole. Unita nel sopportare la cronica indifferenza che al settore viene riservata in Italia dalla politica. A ITisYOU le persone hanno risposto con entusiasmo, un sostegno proporzionale alla voglia di cancellare anni di inerzia.

Quando, più avanti, è stata lanciata la campagna ITisME il protagonista sono io, l’adesione è stata immediata e visibilmente contagiosa.

Un crescendo di volti manifestava con una semplice applicazione l’adesione a quello che, di fatto, stava diventando un manifesto. Nel passaggio dalla seconda alla prima persona singolare qualcosa è cambiato, è scattato non solo il semplice orgoglio.Sono emersi ottimismo e una voglia di fare latente, risorse rare in questo periodo.

#ITisMe perchè dietro ogni account, istituzionale e non, ci sono delle persone e l’Italia si deve raccontare[anche online] (Giusy Congedo)

#ITisME perché siamo sempre stati guida per il mondo.

È ora di puntare sull’Italia, sulla cultura, sul Turismo. Nonostante l’Italia #BTO2013 (@Insopportabile)

#ITisME perché non voglio vivere il turismo degli altri ma voglio viverlo insieme agli altri (Giovanni Sedda)

#ITisME perché dal tempo del ‘loro’ si passa al tempo del ‘noi’ (insieme è meglio) (Francesca Campagna)

IT is WE (permettetemelo) perché il confronto è il migliore strumento di crescita. Insieme è meglio! #ITisME #BTO2013 (Pasquale Stroia)

#ITisME perché ognuno si senta protagonista, ma che diventi #ITisUS perché si condividano valori e obiettivi comuni #BTO2013 (Gian Luca Gozzo)

#ITisME perché le persone che amano il loro territorio sono felici e contagiose. Perchè solo se coinvolte possono generare valore #BTO2013 (Giovanni Sedda)

#ITisME perché dalla fase del lamento voglio passare a quella del proponimento (Francesca Campagna)

#ITisME perchè dove si costruiscono sogni si costruisce futuro e noi vogliamo essere artigiani dei sogni #BTO2013 (Annalisa Romeo)

#ITisME perché quando ti appassioni ad un progetto per il tuo Paese ti guardano come se fossi matta e forse matta lo sono davvero.

#BTO2013 (Marianna Marcucci)

Contemporaneamente cresceva l’adesione alla proposta di incontro: Italia.it, Emilia Romagna, Marche, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Toscana, Puglia, Piemonte, Trentino e poi Maremma, Trieste, Savona. Come singoli praticamente tutta Italia, compreso il direttore dell’ENIT Andrea Babbi, tra i primi.

Nessuno aveva mai pensato di farle conoscere queste persone, di valorizzare queste risorse. Nessuno aveva mai pensato di creare un’occasione in cui idee e progetti di comunicazione potessero essere condivisi, commentati, arricchiti e, perché no, duplicati. Ma soprattutto non c’è mai stato un momento in cui fosse possibile sentirsi uniti, parte del Paese e motivati da un comune obiettivo, a prescindere dalle disposizioni costituzionali in materia di turismo.

Una piccola rivoluzione, non contro ma per, nata quasi per caso su twitter. In realtà non è detto che nessuno ci abbia mai pensato. Sicuramente, però, nessuno ha mai potuto farlo. Poco cambia.

La burocrazia soffoca il turismo come tutta l’economia ma, nello stallo in cui viviamo, esistono energie che sembrano trovar spazio solo fuori dagli spazi istituzionali.

Souvenir d’Italie, porteremo un oggetto che rappresenti il territorio, anche kitsch, soprattutto kitsch. Dopo aver parlato di sharing economy, web reputation, enogastronomia e agenda digitale, ci scambieremo colossei, nuraghi e lanterne. Dietro l’approccio ironico, il significato simbolico: l’Italia siamo noi. Chi c’è c’è.L’appuntamento è per martedì 3 dicembre alle ore 18 in Fortezza da Basso a Firenze.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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