in

Colasanti: Così ho scoperto come calcolare l’elettrosmog con l’iPhone

lifestyle

Mi chiamo Ivan Colasanti, vengo dalla provincia di Roma e sono uno studente di 23 anni presso la facoltà di ingegneria informatica dell’università “La Sapienza”.

Tutto quello che riguarda i gadget elettronici è stato da sempre il mio pane quotidiano, tanto da non fermarmi solamente a voler utilizzare la tecnologia ma soprattutto ad avere una grandissima curiosità su tutto quello che c’è dietro: dalla costruzione fino ai minimi dettagli di tutto quello che c’è dietro.La mia idea nasce per caso: mi stavo recando ad un appuntamento utilizzando il programma di navigazione integrato nel mio smartphone, quando mi sono chiesto in che modo riuscisse a captare l’orientamento così accuratamente, promettendomi di indagare una volta rientrato a casa.Una veloce ricerca su internet ed ecco la risposta: un magnetometro molto preciso, integrato direttamente nel device ed in grado rilevare costantemente i mutamenti del campo elettromagnetico di base del nostro pianeta.Qui è nata l’idea di iElectrosmog: perché sfruttarlo solamente per far funzionare una bussola, quando con i dovuti accorgimenti avrebbe potuto trasformarsi in uno strumento professionale per la rilevazione delle onde elettromagnetiche e quindi dei livelli di elettrosmog ?Da quel giorno si sono susseguite diverse nottate di programmazione e test, mettendo in campo alcune nozioni acquisite sui banchi dell’università, ma soprattutto molta fantasia e la volontà di creare qualcosa che potesse essere utile alla collettività.Il mio obiettivo era quello di creare un’applicazione funzionante che riportasse valori reali e che permettesse, a quei pochi interessati, di fare seria prevenzione.

Ovviamente non ho mai pensato di poter competere con i soliti giochini che sono molto in voga in questo periodo, avevo quindi la consapevolezza si trattasse di un software “di nicchia”, però perché non tentare?Dal giorno dell’approvazione e quindi entrata in commercio, non mi sono curato del numero dei download, essendo preso da diversi impegni… fino a quando ricevo la telefonata di un giornale locale : “abbiamo scaricato la tua app, vogliamo intervistarti”. Controllo i dati di vendita : in 3 giorni sfiorati i 1000 download, molti blog ne parlano, recensioni ottime.Ero convinto che il mondo della tecnologia stesse prendendo una piega sbagliata, ero convinto che per emergere si dovessero creare esclusivamente contenuti con il solo scopo di volerci lucrare sopra, molto spesso inutili sotto il punto di vista funzionale: mi sono ricreduto in fretta.Sicuramente la serendipità ha giocato un ruolo fondamentale nel portare a termine questo progetto ma, a distanza di una settimana dalla conclusione di questo piccolo progetto, posso dire di essere veramente soddisfatto e di aver imparato sicuramente una lezione: conviene puntare sempre in alto, avere ottime aspettative si rivelerà decisivo per il raggiungimento dei vostri obiettivi.Roma, 18 aprile 2014Ivan Colasanti

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

What do you think?

Scritto da chef

lifestyle

Copyright e scienza, cosa cambierà con l’Open Access

lifestyle

Così in Maremma abbiamo creato la startup del vino personalizzabile