Ci sono alcuni aspetti da considerare se si vuole aprire un’agenzia immobiliare di questo tipo ad esempio scegliere se partire da soli o appoggiarsi a un brand consolidato. Inoltre ci sono diversi settori immobiliari in cui ci si può specializzare e la scelta dipende anche dal budget da investire che si ha a disposizione.
Abbiamo spesso sentito dire che il mattone è considerato tra i migliori investimenti perché non si svaluta col passare del tempo e ci sono anche possibilità di rivenderlo a prezzi che garantiscono un guadagno se si compra quando le condizioni sono particolarmente favorevoli. C’è ancora una buona dose di verità nella precedente affermazione e l’esperto immobiliare è il professionista di riferimento in questo settore.
Come aprire un’agenzia immobiliare: il ruolo dell’agente
L’agente immobiliare può decidere di aprire un’agenzia immobiliare in proprio o come freelance in una agenzia per lavorare come mediatore tra chi vende e chi compra seguendo ogni passaggio dalla trattativa, dalla valutazione del valore dell’immobile all’organizzazione della visita da parte dell’acquirente, dalla presentazione della proposta d’acquisto fino alla compravendita e all’atto notarile.
Come aprire una agenzia immobiliare? Si guadagna? Tutte queste incombenze sono remunerate attraverso la provvigione che può essere pagata da una o entrambe le parti. Il prezzo della compravendita quindi sarà maggiorato in funzione del compenso dell’agente che ha favorito e reso possibile l’incontro delle parti e il buon esito della trattativa.
La professione dell’agente immobiliare prevede diversi requisiti, dalla maggiore età al diploma, dall’assenza di pendenti procedure di fallimento o interdizione e l’attestato di frequenza e superamento di un corso professionale di 200 ore professionalizzante con al seguito l’esame presso la Camera di Commercio del territorio.
Come aprire una agenzia immobiliare: la burocrazia
L’esercizio dell’attività immobiliare era un tempo subordinata alla registrazione nell’albo degli agenti in affari e intermediazione mentre oggi è sufficiente documentare l’iscrizione al registro delle imprese così come previsto dalle normative della Comunità Europea.
Oltre a questi requisiti tecnici e professionali bisogna ricordare che ci sono alcune attitudini caratteriali che questo tipo di attività richiede perché si tratta di un lavoro in cui ci si trova costantemente a contatto col pubblico: quindi le situazioni di stress potenziali sono davvero numerose, relative a problemi burocratici, al veder sfumare un affare che sembrava concluso, incomprensioni. Quindi un mediatore immobiliare deve saper comprendere come relazionarsi al meglio e gestire con attenzione le varie situazioni che si possono presentare.
Come aprire una agenzia immobiliare rispettando la burocrazia. Chi decide di avviare un’agenzia immobiliare in proprio deve avere una partita IVA, registrarsi alla Camera di Commercio, richiedere al proprio Comune il documento SCIA ossia la certificazione dell’inizio dell’attività e sottoscrivere una polizza per i rischi professionali.
Come aprire una agenzia immobiliare: l’importanza della location
Questa attività imprenditoriale è strettamente legata alla sua ubicazione geografica: una zona prevalentemente turistica o marittima avrà una certa stagionalità negli affati e una predisposizione agli affitti brevi. Oppure ancora sarà possibile specializzarsi nella gestione di cantieri se la location sarà in una zona in espansione.
Come aprire una agenzia immobiliare di successo? Analizzare il territorio. Verificare le caratteristiche e le potenzialità del territorio sarà la chaive del successo per capire come andare incontro alle esigenze dell’utenza che potrà essere prevalentemente orientata alle attività commerciali di varie dimensione o a terreni agricoli ed edificabili.
Ognuno di questi settori richiede conoscenze normative specifiche e quindi è importante fare esperienza sul campo presso un’agenzia immobiliare già aperta e soprattutto frequentare corsi di aggiornamento costantemente.
Per quanto riguarda l’investimento senza aderire a un programma di franchising si stima una cifra dai 30.000 euro in su, mentre per quanto riguarda l’adesione a un brand già avviato di solito le cifre sono più alte e quasi mai inferiori a 50.000 euro, con la possibilità però di avere alle spalle una struttura già consolidata e conosciuta. La conduzione autonoma è quindi ideale per chi dispone di un budget più contenuto o chi ad ogni modo preferisce affidarsi completamente alla propria intraprendenza.