Come aprire un’attività commerciale

Aprire un'attività commerciale: le normative, gli step da seguire, la scelta del fondo e la burocrazia necessaria.

Come aprire un'attività commerciale step by step

Diversamente dalla costituzione di una società, per aprire un’attività commerciale prima di tutto è necessario verificare se siamo in possesso dei requisiti richiesti dalla legge italiana. La legge infatti non consente di aprire un’attività commerciale a chi ha sulle spalle dei fallimenti, sentenze con condanna a più di 3 anni e a chi è sotto particolari norme restrittive.

Come aprire un’attività commerciale

La procedura per aprire un’attività commerciale dal 2006 è stata semplificata attraverso il decreto Bersani n. 248.Il decreto ha infatti eliminato l’obbligo di licenza salvo per le attività di vendita dei prodotti soggetti a monopolio di Stato come, per esempio, una tabaccheria. Nel caso in cui l’attività commerciale desiderata si tratti di un alimentari sarà necessario il possesso dell’attestato SAB o un qualsiasi titolo equipollente e l’HACCP ma solo per coloro che staranno a diretto contatto con gli alimenti o le bevande.

Prima di procedere con l’apertura di un’attività commerciale è consigliabile prendere informazioni dato che determinate restrizioni possono essere a carattere regionale. Per tutte le informazioni inerenti le attività commerciali è disponibile il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) di riferimento del proprio territorio.

Aprire un’attività commerciale: il fondo

Lo step successivo sarà la ricerca del fondo perfetto all’attività commerciale in procinto di apertura. Per questo in primo luogo è bene rivolgersi presso lo sportello dell’ufficio tecnico del comune di riferimento al fine di comprendere quali sono i requisiti richiesti e dove quali sono le aree soggette a restrizioni.

La scelta del fondo è davvero fondamentale e richiede la valutazione di molti aspetti, tra cui in primis l’adeguata destinazione commerciale, l’abitabilità e l’agibilità del fondo, la verifica degli impianti secondo le normative vigenti, la verifica dell’inquinamento acustico nel caso in cui si intenda utilizzare musica, la valutazione della sicurezza come per esempio degli impianti antincendio, e l’adeguamento delle normative ASL.

Una volta vagliate tutte queste opzioni si può procedere con quelle successive, ovvero: mettersi in regola con la SIAE nel caso di riproduzione musicale o proiezione video, richiedere il permesso per mettere l’insegna dell’attività, richieder e il permesso per occupare il suolo pubblico se rientra nelle esigenze preventivate e, nel caso di somministrazione o vendita di alcolici e superalcolici presentare la domanda all’Agenzia delle Dogane.

Aprire un’attività commerciale: la burocrazia

Nell’iter burocratico da seguire il primo passo sarà l’apertura della partita IVA che si effettua all’ Agenzia delle Entrate. L’apertura della partiva IVA la compilazione del modulo di dichiarazione del regime contabile adottato per cui, in taluni casi è preferibile la scelta del regime forfettario.

Seguirà l’apertura delle posizioni INPS e INAIL.

A questo punto siamo pronti per inviare al comune di riferimento la dichiarazione d’inizio attività, ovvero la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). La SCIA non sarà necessaria nel caso di apertura di un piccolo laboratorio artigiano che ha fino a 3 addetti. Da tenere presente che prima di 30 giorni dall’inizio dell’attività commerciale si dovrà procedere con l’iscrizione al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio di riferimento del proprio territorio.

È bene sapere che al giorno d’oggi è possibile conseguire tutte queste pratiche online grazie alla Comunicazione Unica d’Impresa.

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Scritto da Chiara Cichero

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