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Come aprire un’azienda agricola

Aprire un'azienda agricola? Non è complicato, ma come per qualsiasi altra attività occorre stare attenti alle insidie e saper cogliere le opportunità.

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Come aprire un'azienda agricola

 

Vuoi aprire un’azienda agricola ma non sai come fare? Chiariamo subito che non è complicato ma, come ogni nuova attività, anche l’arte di coltivare la terra nasconde certamente delle insidie. Partiamo col dire che se l’intenzione è quella di aprire un’azienda tradizionale come quella dei nostri nonni diciamo subito che siamo sulla strada sbagliata. E qui una premessa è d’obbligo: in Italia oggi abbiamo un’economia agricola che viaggia su due velocità. C’è quella ancorata alle tecniche del passato che arranca ed è in enorme difficoltà. Gran parte dei contadini che hanno ereditato le aziende dai propri padri in periodo di cosiddette vacche grasse, hanno investito poco e niente nell’innovazione e non hanno ammodernato le aziende facendosi travolgere dall’evoluzione del settore.

Come per ogni altro settore, internet ha fatto certamente la sua parte cambiando radicalmente anche il mondo della commercializzazione dei prodotti e rompendo definitivamente gli schemi di una filiera troppo lunga e penalizzante per i produttori che rappresentano il primo anello della catena.

La specializzazione in questo caso paga e lo si è visto, ad esempio, con giovani imprenditori che hanno puntato sull’agricoltura biologica ottenendo un grandissimo successo. Se si vuole aprire una azienda agricola, quindi, non si deve andare alla cieca, ma occorre informarsi e formarsi apprendendo da chi ce l’ha fatta.

Cosa serve per aprire un’azienda agricola?

Torniamo però alla domanda di partenza: vuoi aprire un’azienda agricola e non sai come fare? Ti stai chiedendo quali documenti servono o se occorrono degli adempimenti specifici? Sono domande ovviamente legittime e in questo articolo forniremo le risposte. Da un punto di vista formale, un’azienda agricola è un’impresa come le altre, quindi tutto inizia con l’apertura della partita Iva con conseguenziale iscrizione al registro delle imprese presso la Camera di Commercio provinciale e l’apertura della posizione previdenziale all’Inps.

In base alla tipologia di prodotto coltivato, potrebbe rendersi necessaria l’autorizzazione dell’azienda sanitaria provinciale. Un altro step è poi quello di essere uno IAP (imprenditore agricolo professionale), posizione riconosciuta dalla Regione e che dà accesso ad una serie di benefici quale, ad esempio,la possibilità di richiedere contributi. Anche i costi per l’apertura sono uguali a quelli che occorrono per l’avvio di una qualsiasi attività.

Quando si apre una nuova azienda non ci si può permettere di lasciare nulla al caso e calcolare dei minimi dettagli i costi. Per questo motivo il nostro consiglio è quello di rivolgersi a dei bravi Commercialisti che oltre a curare la gestione fiscale, sappiano consigliare ed indicare ogni possibile opportunità. Un ultimo consiglio: anche in Italia i cambiamenti climatici stanno influenzando parecchio il ciclo delle colture in agricoltura.

Si passa da lunghi mesi di siccità a piogge torrenziali che mettono a serio rischio la tenuta delle aziende. Le calamità sono dietro l’angolo ed è per questo che consigliamo di attivare una copertura assicurativa sull’attività che si va ad aprire.

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