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Come aprire un’erboristeria: i requisiti indispensabili

Come aprire un'erboristeria: i requisiti che possono variare in base al tipo di merce che si intende vendere e l'iter burocratico.

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Tutti abbiamo notato quanta richiesta ci sia stata per i prodotti naturali negli ultimi 10 anni. Ogni settore legato a queste nuove tendenze ne ha tratto dei benefici. Tra questi, ovviamente, dobbiamo annoverare l’erboristeria. Qualche anno fa era una clientela di nicchia quella che la frequentava, oggi non è più così. L’andamento del mercato al momento è buono e i costi di avvio piuttosto limitati; questa attività potrebbe essere una buona idea per chiunque pensi di mettersi in proprio. Come fare per aprire un’erboristeria?

Come aprire un’erboristeria: i requisiti

Partiamo dicendo che i requisiti possono variare in base al tipo di merce che intendiamo vendere. Le distinzioni sono tipicamente due:

  • produzione, trasformazione e infine commercializzazione di piante officinali sfuse e loro derivati;
  • commercio al dettaglio di prodotti confezionati, eccezion fatta per la miscelazione e la preparazione di erbe, tisane o fitoderivati.

A seconda di che cosa decidiamo di rendere core business della nostra erboristeria, dobbiamo soddisfare requisiti differenti.

  • Se vogliamo occuparci di erbe officinali dobbiamo avere una laurea almeno triennale in scienze erboristiche, farmacia, chimica o possedere il diploma di specializzazione in scienze e tecniche delle piante officinali o farmacognosia.
  • Qualora invece la strada scelta sia la seconda, la nostra attività sarà assimilabile a quella del commercio al dettaglio. In tal caso dovremo essere in possesso di attestato SAB (ex REC) che ci autorizzi alla somministrazione di alimenti e bevande, da cui la sigla. Ovviamente è necessario acquisire un certo know how per consigliare adeguatamente il cliente ed esso può arrivare da una conoscenza personale o dalla frequentazione di corsi di formazione.

L’iter burocratico per aprire un’erboristeria

L’iter burocratico non prevede alcunché di particolare: per aprire una erboristeria dovremo però premurarci di possedere partita IVA, regolare iscrizione al Registro delle Imprese e comunicare al Comune l’avvio dell’attività richiedendo autorizzazione ad esporre la nostra insegna.

Il locale non deve essere particolarmente spazioso ma il consiglio, ovviamente, è che sia ben visibile. Gli arredamenti e gli allestimenti sono sottoscrivibili al gusto personale ma è bene tenere a mente che il settore sembra apprezzare particolarmente atmosfere retrò o new age.

Ricordiamo come non sia possibile somministrare tisane o infusi ai clienti senza essere dotati della licenza di somministrazione che si utilizza nei bar. Il discorso in tal caso si fa più ampio e specifico ma non è necessario a questa guida.

I costi connessi non fanno impallidire; come detto possiamo dotarci di un locale contenuto e arredarlo in maniera essenziale per contenere la spesa. Quel che è più importante è fare attenzione al rifornimento iniziale. Se vogliamo dare i numeri, consideriamo che le spese potrebbero oscillare tra meno di 20mila euro e poco oltre i 40mila.

Aprire un’erboristeria con la formula franchising

È una buona idea quella di entrare a far parte di un franchising di erboristerie. Ne esistono svariati e propongono più soluzioni, spaziando da un corner dedicato all’interno di altra attività al vero e proprio negozio.

I vantaggi di questa formula sono quelli di poter approfittare di un marchio già noto e poter contare su un’assistenza che, soprattutto all’inizio, potrebbe agevolare molto la partenza della nostra erboristeria.

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Scritto da Mattia Mezzetti

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