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Come disintossicarsi dai social in questi ultimi giorni d’estate (in 7 mosse)

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Centocinquanta volte al giorno ogni sedici ore! In pratica una volta ogni 6,5 minuti. Numeri inquietanti soprattutto se si collegano all’azione a cui fanno riferimento. Secondo la ricerca condotta da Tomi Ahonen e commissionata da Nokia in media le persone controllano il proprio smartphone circa centocinquanta volte durante una giornata.

Credits: mashable.com

Drogati dello scroll, incatenati alle app e di fatto fatto bloccati in corpi con protesi digitali permanenti. Ma come facevamo fino a qualche anno fa? Questo video che ha fatto il botto due anni fa su YouTube – sempre in periodo vacanziero – racconta più di mille parole scene a noi purtroppo molto familiari.

Ma c’è da dire che in tanti comunque hanno provato a disconnettersi negli ultimi anni e queste storie di eroi moderni tornano prepotentemente d’attualità durante le agognate pause estive.

Uno degli eroi di questi “anni liquidi” è Brian Moran, consulente d’azienda: lui ha provato a disconnettersi, riuscendoci peraltro (qui la sua storia). E così ha dichiarato: “Gli smartphone sono parassiti della nostra vita quotidiana, sembrano fondamentali, ma quando ho controllato il mio telefono il giorno dopo mi sono reso conto che quasi tutto ciò che avevo perso il venerdì avrebbe potuto tranquillamente aspettare fino al sabato. E’ importante tagliare periodicamente il cordone, assaporando la libertà di essere scollegati e di sentire ciò che ci circonda, invece del suono monotono della suoneria. Mi sono ricordato di quanto sia bello vivere libero”.

Nel frattempo, uno studio apparso su Time indica che il 45% degli adulti statunitensi intervistati non può stare più di diverse ore senza telefonino, e solo il 19% può gestire un’assenza per una settimana.

Lo stesso sondaggio ha rivelato che il controllo della posta elettronica dal cellulare è diventata una seria abitudine. Dall’America all’Europa: i cittadini del Regno Unito non sono migliori quando si tratta di disconnessione. Per l’azienda di telefonia mobile T-Mobile 4 su 10 cittadini britannici accedono a Facebook e Twitter almeno una volta al giorno durante i viaggi all’estero. “In un mondo ideale, scollegare significherebbe staccare anche dai social media come bene”, ha scritto l’antropologo urbano Krystal D’Costa.

Disconnessione cercasi. Non è una pratica nuova.

Già due anni fa Paul Miller ha raccontato su The Verge la sua esperienza di vita: un anno senza internet. Nello stesso periodo il New York Times ha scritto di campi di disintossicazione digitali. “Credo che questo stia accadendo ora, perché noi utenti abbiamo raggiunto un punto di overload sociale”, ha dichiarato Julia Raeside sul Guardian.In realtà è molto difficile disconnettersi: dolce far niente? Non si direbbe.Secondo una ricerca dell’Università della Virginia uomini e donne preferirebbero fare qualsiasi cosa rispetto che annoiarsi restando a pensare nella solitudine di una stanza.

Persino procurarsi dolore. Lo studio rileva che le persone non riescono a stare scollegate dal mondo seppure per un tempo limitato (dai 6 ai 15 minuti). Peggio: quasi 7 uomini su 10 si dedicano all’unica distrazione presente, ovvero lo ‘shock button’, cioè si arrivano ad infliggere una scarica elettrica (qui la ricerca). E allora, disconnessi e felici o infelici? Fate così: provate a godervi queste ultime giornate d’estate con una strategia di disconnessione dai social media.

Si potrebbe dormire meglio se l’applicazione delle notifiche Facebook fosse disattivata prima di dormire.

Si potrebbe leggere un libro invece di controllare Instagram in spiaggia. Non saprai se la cosa è possibile se non ci provi”, ha dichiarato la giovanissima scrittrice di libri per bambini Aubre Andrus proprio lo scorso anno, provando a mettere nero su bianco su Mashable un prontuario in dieci punti per sopravvivere ai social media durante le vacanze estive, un vademecum per disintossicarsi. “Come resistere al richiamo del sociale?”, si è chiesta Andrus. La risposta è (anche) nel supporto sociale alla disintossicazione.

Qui trovate il post originale e di sotto un riadattamento del tutto personale con 7 azioni spero utili per tutti noi.

1. Elimina le applicazioni sociali dal telefono o dal tabletRimuovi qualunque app legata ai social dai dispositivi mobili. Ricordati, queste applicazioni possono essere controllate con estrema facilità. Questa operazione potrebbe scoraggiarti dal fare login.

2. Chiedi aiuto ad un amico per cambiare la passwordTrova una persona di fiducia – e aggiungerei di estrema fiducia – e preferibilmente con una buona memoria per cambiare la password dei tuoi account social.

3. Blocca temporaneamente i siti con un aiuto esternoSpendi troppe ore sui social durante la giornata lavorativa? Blocca alcuni siti per un periodo di tempo.

4. Regolati!Regolamenta l’assenza dai social. Per esempio niente Facebook dopo le 18, Instagram soltanto nel fine settimana. Prova a diluire la presenza solo con una partecipazione settimanale.

5. Organizzati con le listeAndrus, soprattutto per coloro che sono più restii a staccare, suggerisce di selezionare un gruppo limitato di amici attuando le funzioni di elenchi su Facebook e Twitter in grado di organizzare liste preferite e flussi efficienti. Con queste reti si potranno così sbirciare rapidamente soltanto i profili che realmente interessano.

6. Controlla i compleanni su Google (e non più su Facebook)Facebook è una buona risorsa per i compleanni, ma Google Calendar può essere un uno strumento ancora migliore. Se non altro perché consente di non entrare sul social. Andrus suggerisce di dedicare 30 minuti per inserire nel calendario di Google le ricorrenze di amici e parenti stretti.

7. Sostituisci uno stimolo con un altroImpugni sempre lo smartphone quando ti annoi? Allenati a fare qualcosa di diverso. Prendi un Kindle o inizia a lavorare a maglia o prova a giocare a carte. Dimentica volontariamente il cellulare in una stanza e non portarlo sempre con te: lontano dagli occhi, lontano dal cuore!

Ultimo suggerimento: elimina gli accountE’ forse il consiglio più drastico. Come ha dichiarato Aubre Andrus, quando si parla di un programma di pulizia è difficile non menzionare l’opzione finale: l’eliminazione. Andrus avverte: questa opzione non è per i deboli di cuore. Buone vacanze disconnesse a tutti.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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