Come dovremmo imparare a scuola secondo Elon Musk

innovaizone

Dopo aver regalato al mondo i pagamenti online con PayPal, Elon Musk sta dedicando la propria vita a risolvere alcuni dei piú grandi problemi che l’umanità sta affrontando.

Ha iniziato a rivoluzionare l’industria spaziale attraverso SpaceX e i razzi riutilizzabili (il 21 dicembre 2015 per la prima volta ha avuto successo nel lanciare un razzo e farlo riatterrare intatto e pronto per un nuovo lancio), con l’obiettivo renderci una specie interplanetaria, e quella dell’auto con i motori Tesla.

Più recentemente ha proposto il concetto dell’HyperLoop per rivoluzionare il trasporto di media-lunga distanza, e si sta preoccupando del problema energetico globale impegnandosi nelle batterie ad energia solare. Come se non bastasse, ora scopriamo che sta anche iniziando un esperimento per rivoluzionare il modo di fare scuola.

Lascerà qualcosa agli altri!?

A parti gli scherzi, per chi come noi é coinvolto in ambito educativo, non può che far piacere sapere che Elon Musk si stia dedicando al tema. D’altronde é il Tony Stark della vita reale, la gente ascolterà almeno lui!

D’ora in poi, quando sostengo che dividere gli studenti per età non ha senso, potrò indicare niente meno che Elon Musk come difensore di questa idea. Potrebbe risultare utile per abbattere alcune barriere mentali.

Copyright by nextshark.com

Ad Astra è il nome della scuola che ha creato per i propri figli e per quelli dei suoi impiegati a SpaceX. La notizia dell’esistenza di questa scuola é stata diffusa dopo che Musk ne ha parlato (intorno al minuto 25) in un’intervista ad una televisione cinese a maggio 2015 (l’intervista è molto lunga e copre molti altri aspetti della sua vita e carriera, ma vale la pena ascoltarla tutta).

UNA SCUOLA PIU’ SIMILE ALLA VITA REALE

Musk descrive una scuola fondata su due principi.

Il primo é il principio di avere bambini di età diverse insieme nella stessa classe, di modo da ricreare un ambiente più simile alla vita reale e personalizzare il programma agli interessi di ognuno.

Ma il secondo principio é probabilmente ancora più importante e rivoluzionario. Ricordo che alcuni anni fa discutendo con un amico esposi la mia idea di migliorare l’apprendimento nelle scuole e università invertendo il processo:

partire da un obiettivo pratico che motivi gli studenti a studiare per capire come raggiungerlo, e quindi identificare i problemi, imparare come risolverli, incontrarne nuovi e di nuovo andare a studiare per sapere come risolverli

trovare nuovi pezzi mancanti, scoprire quali strumenti teoretici e pratici siano utili, e cosí andare indietro fino agli assiomi e principi fondamentali.

Quindi, invece di studiare prima tutta la matematica, tutta la fisica e tutta la chimica, e poi tentare di applicare quel poco che ci ricordiamo, perché invece non partiamo definendo un obiettivo, ad esempio costruire un motore, cosi da essere costretti a farci domande: quali sono i componenti principali di un motore? come viene prodotta energia? E riconoscere i problemi e imparare nel processo di scoperta?

Insomma, insegnare attraverso problemi piuttosto che nozioni o strumenti, e usare quindi metodi di problem-solving per insegnare a pensare in modo critico. Se vuoi insegnare ai bambini come funziona un motore “non devi prima insegnare tutto a propoposito di utensili, chiavi e cacciaviti. Devi mostrare il motore, e chiedere loro di smontarlo. A quel punto una cosa molto importante succede: la rilevanza degli strumenti diventa evidente”.

Questo sí che sarebbe divertente! Mai piú noiose e apparentemente inutili lezioni sui cacciaviti!

Ad Exosphere non abbiamo (ancora!) una nostra scuola, ma questo é l’approccio all’apprendimento che tentiamo di usare ed implementare in tutti i nostri programmi. Dal coding alle vendite, dalla scienza alla filosofia, learn by doing é il nostro principio.

E non abbiamo divisioni per etá! La grande varietá generazionale ha dimostrato di essere estremamente positiva per l’ esperienza in tutti i nostri camps. Siamo felici che anche Elon Musk ci sia arrivato!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

What do you think?

Scritto da chef

innovaizone

Vi racconto cos’è successo alla Scratch Conference di Amsterdam

innovaizone

Altro che censura, il vero pericolo è nell’Internet delle cose